Superbonus, Federterziario: impossibile monetizzare crediti fiscali, necessarie procedure chiare

08 Aprile 2024 - 11:19:35

“La monetizzazione e il conseguente utilizzo dei crediti fiscali frutto
del superbonus sembra demandata alle capacità economiche di ciascuna
impresa, a causa del vuoto normativo e delle speculazioni
nell’acquisizione dei crediti fiscali da parte di grandi gruppi
finanziari che si sono create dopo le ultime decisioni del governo sul
superbonus. Questo ha fatto sì che si aprisse un mercato al ribasso in
cui le aziende propongono l’acquisizione di crediti fiscali al 30-45% in
meno del valore inizialmente maturato, senza contare che con il passare
del tempo saranno sempre meno quelli in grado di acquistarli”.

È quanto afferma il presidente provinciale di Federterziario L’Aquila
Massimo Lombardo.

“Di fatto, c’è un vuoto normativo che impedisce di capire come i crediti
fiscali che sono rimasti incagliati possano essere monetizzati e
utilizzati, creando liquidità da mettere a disposizione per le aziende e
i committenti che hanno optato per lo sconto in fattura”.

Secondo Lombardo, insomma, “si delinea una crisi di liquidità delle
aziende edili che hanno anticipato i costi dei fornitori, dei
progettisti e dei subappaltatori, facendo ricadere su di loro anche i
crediti fiscali che al momento nessuno riesce a comprare, scatenando
tensioni tra proprietari, condomini e imprese, che si trovano in una
situazione di stallo con cantieri incompiuti”.

“A questo punto”, rileva il presidente di Federterziario, “ritengo che
sia necessario implementare velocemente la piattaforma proposta nel
febbraio 2023 in cui si prevedeva che lo Stato obbligasse le società
energetiche partecipate, Poste e Cassa Depositi e Prestiti ad acquistare
i crediti fiscali, o a dedicare loro una parte di budget, perché
purtroppo la sola colpa delle imprese è stata quella di dare fiducia ad
una normativa che dava la possibilità di effettuare lavori con questo
tipo di procedura che oggi, invece, è stata bloccata e rischia di far
saltare in aria molti imprenditori. Serve, quindi, necessariamente una
indicazione da parte dello Stato in questa direzione, paventata
all’inizio del Governo Meloni ma mai concretizzata”.

Lombardo cita poi una indagine di InfoCamere sul registro delle imprese
delle Camere di Commercio secondo la quale sono oltre 11mila le imprese
aperte e cessate nell’arco di tre anni, corrispondenti esattamente
all’introduzione del superbonus con il decreto Rilancio e alle
limitazioni imposte di decreto in decreto: “Non mi sento di etichettarle
come sprovvedute, sono peraltro imprese che ad oggi, l’unica cosa che
potrebbero fare è portare i crediti in compensazione – se la situazione
economica di ciascuna glielo consentisse – dato che secondo la normativa
attualmente in vigore, i crediti fiscali non possono essere utilizzati
neanche per compensare eventuali debiti con l’erario”.

Federeterziario, costituita dallo scorso anno anche in provincia
dell’Aquila, si occupa da 30 anni di supportare 90mila piccole e medie
imprese italiane del settore del terziario, dei servizi, della piccola
impresa industriale, commerciale, agricolo e delle libere professioni e
del lavoro autonomo in generale.