10 Aprile 2024 - 09:56:02

di Redazione

“La Flc Cgil della provincia dell’Aquila è vicina alla protesta della comunità della Valle Subequana che contesta la formazione della pluriclasse nella scuola secondaria di I grado di Castelvecchio Subequo. La pluriclasse I-III, così come risultato dall’elaborazione dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2024/25, sarà formata da 18 alunni, ossia dal numero massimo di alunni/e previsto dal DPR 81 del 2009 che stabilisce i parametri per la formazione delle classi”.

Lo scrive in una nota il sindacato che aggiunge: “Anche negli anni in cui non si applicano tagli e l’ impianto organico resta invariato, nelle aree marginali della nostra provincia i conti non tornano e l’effetto combinato della denatalità e dell’applicazione dei parametri per la formazione delle classi, sempre più  inadeguati al nostro territorio, impoverisce le piccole scuole che poi piccole non sono mai. Le scuole non sono mai piccole, soprattutto laddove rappresentano la possibilità di sopravvivenza sociale e civile di un intero territorio“.

La scuola secondaria di I grado di Castelvecchio Subequo fa parte dell’Istituto Comprensivo ‘Postiglione’ di Raiano ed è di fatto un presidio educativo, sociale e culturale in un’area che ha perso gradualmente i plessi scolastici, parallelamente alla perdita progressiva di abitanti e di attività produttive.

“La Valle Subequana, inserita nella Snai (Strategia nazionale per le aree interne) con una proposta che prevede la messa in rete di pratiche ed esperienze, negli ultimi anni ha sviluppato una progettualità vivace e virtuosa finalizzata a superare l’isolamento e le criticità sociali e demografiche individuate. Coerentemente, anche la strategia d’area della Snai relativa all’istruzione, ponendo le basi per un’inversione di tendenza, afferma che, a fronte di risultati non eccellenti dei test Invalsi, ci si impegna a lavorare all’aumento delle competenze degli alunni e delle alunne, anche attraverso la pratica di didattica innovativa e l’amento di offerta formativa curriculare ed extra curriculare. La scuola, dunque, dovrebbe diventare un luogo centrale per l’inclusione sociale e culturale e trasformarsi in leva dello sviluppo e della crescita del territorio”, sottolinea la Flc Cgil.

“La Flc Cgil della provincia dell’Aquila apprezza il lavoro che la comunità subequana sta portando avanti, tanto da aver scelto di attraversarla con la carovana dei diritti il 2 marzo 2024,  incontrando amministratori, dirigenti scolastici e popolazione a cui abbiamo chiesto di rappresentarci la difficoltà di vivere nelle aree interne, ma soprattutto la volontà di continuare a farlo e l’impegno progettuale necessario perché l’auspicata inversione di tendenza parta dal basso e conduca ai risultati sperati – conclude – Purtroppo, però, se non cambieranno le regole, non sarà questa l’ultima volta che 18 alunni/e non formeranno due classi e che 18 alunni/e non avranno le stesse opportunità educative e formative dei e delle coetanee delle aree urbane. Diciannove alunni/e, invece,  formano due monoclassi, un alunno/a in più concorre ad avere un organico che permette ai ragazzi e alle ragazze un intervento didattico equo e proporzionato all’ esigenza di essere preparati adeguatamente all’ingresso al successivo grado di istruzione. L’inevitabile pluriclasse diminuisce l’offerta didattica e formativa. Perché in una pluriclasse il monte ore delle discipline normativamente previste per ogni classe deve essere suddiviso tra le componenti.  Vuol dire meno scuola e meno lavoro. Vuol dire che la scuola di I grado di Castelvecchio Subequo, a cui afferiscono i 18 bambini provenienti dai tanti paese della Valle Subequana, non riuscirà a diventare ‘la leva dello sviluppo e della crescita del territorio’ e  i numeri, la politica centrale e, forse, un po’ di mancata visione da parte di chi lavora sugli organici la costringeranno presto alla chiusura. La Flc Cgil della provincia dell’Aquila è con la comunità della Valle Subequana e con chiunque lotti per la sopravvivenza di un territorio sempre più condannato alla desertificazione”.