Al Maxxi L’Aquila la proiezione di "Mille e una di queste notti" di Gea Casolaro
11 Aprile 2024 - 13:32:48
L’Aquila ospita nella Sala della Voliera la proiezione del
documentario _Mille e una di queste notti__ _di Gea Casolaro. È questa
la seconda iniziativa della Fondazione MAXXI per condividere con la
comunità aquilana il quindicesimo anniversario del sisma del 6 aprile
2009, dopo l’installazione nella corte di palazzo Ardinghelli
dell’opera commemorativa _In un battito d’ali_ dell’artista
aquilana Emanuela Giacco.
La proiezione, a ingresso libero con prenotazione sul sito
www.maxxilaquila.art [1], è patrocinata dal Comune dell’Aquila ed è
realizzata in collaborazione con il Soroptimist Club L’Aquila e
l’Istituto Cinematografico “Lanterna Magica”. Presente alla
proiezione l’artista Gea Casolaro che introdurrà il video, con lei la
Presidente del Soroptimist Club Nora Concordia per i saluti.
_Mille e una di queste notti__ _è un documentario realizzato nei vicoli
deserti del centro storico dell’Aquila il 31 dicembre 2011, proprio
nella notte di Capodanno, solitamente dedicata ai bilanci e ai buoni
propositi, esattamente mille notti e un giorno dopo il 6 aprile 2009. Il
lavoro ritrae la città ancora completamente disabitata, ingabbiata in
ponteggi di sicurezza e propone un viaggio della memoria nel cuore del
centro che proietta oltre la consapevolezza della tragedia. È come
rivivere la notte del 6 aprile, in un tempo sospeso tra la veglia e il
sonno. Suoni ovattati e voci lontane accompagnano le immagini delle
strade care agli aquilani, con le case ancora crollate, lesionate,
ferite, puntellate e per troppo tempo abbandonate. Come all’interno di
un tunnel, lo spettatore è coinvolto emotivamente in un percorso
individuale e collettivo, con la speranza di trovare una via di uscita,
un approdo, una speranza di rinascita che, secondo l’autrice, è
legata alla poesia, unica possibilità che rimane dopo la distruzione,
la rovina, la sconfitta: “Ricostruire L’Aquila, per chi dal 6 aprile
2009 è rimasto nel buio. E per tutti quelli che, da allora, sono venuti
alla luce”.