12 Aprile 2024 - 18:17:18
di Martina Colabianchi
Si è concluso oggi con la vittoria di Alexey Lutsenko, del team Astana Qazaqstan, il Giro d’Abruzzo 2024. A vincere è anche e soprattutto la scommessa di RCS Sport, la stessa società che cura il Giro d’Italia e che ha voluto proprio la nostra regione come sostituita della Sicilia nel tradizionale “Giro in miniatura” che anticipa il Giro d’Italia pronto ad emozionare gli amanti delle due ruote il prossimo mese.
Quattro le tappe che hanno visto i corridori sfilare nei nostri bei territori. La prima tappa, da 161 chilometri, li ha condotti da Vasto a Pescara. Stessa distanza per la seconda frazione, che è partita da Alanno per concludersi a Magliano de Marsi. Arrivo in salita nel teramano alla terza tappa: si è saliti, infatti, ai Prati di Tivo come culmine di un percorso da 163 chilometri con partenza da Pratola Peligna. Infine, a concludere il Giro d’Abruzzo è stata la Montorio al Vomano-L’Aquila, tappa più lunga della quattro giorni con i suoi 169 chilometri.
Ma non finisce qui, perché il Giro d’Abruzzo vestirà a festa la regione appenninica anche il prossimo anno ed è proprio una stretta di mano tra il direttore dei Giro d’Italia Mauro Vegni e il presidente di Regione Marco Marsilio a sancire il patto.
“La giornata è stata splendida, credo per cui che la corsa si sia svolta nelle migliori condizioni – commenta Marsilio -. Questo ha favorito anche, come mi diceva il direttore, l’agonismo che aiuta a rendere ancora più spettacolare questo evento. Abbiamo fatto la scommessa vincente, ringrazio di nuovo RCS per aver pensato all’Abruzzo per sostituire il Giro di Sicilia e per aver programmato, già nei prossimi anni, la continuazione di quella che spero possa diventare presto una bella tradizione. Un mese prima del Giro d’Italia vedere il grande ciclismo nella nostra terra e vedere questo clima di festa ad inizio primavera è un biglietto da visita che allunga la stagione turistica, crea movimento e attenzione per il nostro territorio“.
“È stata una scommessa perché, chiaramente, più che una prima edizione la definirei l’ “edizione zero” perché l’abbiamo impiantata molto velocemente, per cui anche le squadre non avevano la possibilità di fare una programmazione adatta – spiega il direttore Vegni -. Chiaramente adesso con una prospettiva così a lungo termine ragioneremo ancora molto di più rispetto a come abbiamo fatto quest’anno. Siamo ugualmente soddisfatti, orgogliosi perché ha vinto un corridore vero, sono passati di qui diversi corridori di talento, quindi questo fa ben sperare per le prossime edizioni“.