18 Aprile 2024 - 10:25:18
di Redazione
“Leggo che qualche amministratore regionale, forse ancora ebbro per la sbornia elettorale, si vuole
intestare la soluzione del caso delle pluriclassi di Caramanico Terme e Castelvecchio Subequo”.
Lo scrive in una nota l’onorevole Luciano D’Alfonso che ha presentato nei giorni scorsi anche un’interrogazione al riguardo ai ministri dell’Istruzione e del Sud.
“In realtà la soluzione l’ha trovata il direttore regionale scolastico del ministero, e non poteva che
essere lo specifico ufficio titolare della competenza a risolvere il problema, dopo la sollevazione dei
territori a difesa del diritto fondamentale all’educazione e all’insegnamento, in coerenza con il
dettato delle leggi e della carta costituzionale”, sottolinea.
“Il grazie va detto alle famiglie, agli studenti, ai sindaci della montagna abruzzese e anche ai vertici
territoriali del ministero dell’Istruzione – prosegue – La giunta regionale ha fatto da semplice spettatrice non pagante, e ora cerca di vantare un ruolo nella vicenda. Ruolo che, ovviamente, non esiste. Per chi,
poi, definisce ‘speculazione’ il legittimo interesse delle opposizioni a una soluzione positiva della
vicenda, c’è una sola parola: pena. L’invito è a verificare se ci siano altre situazioni simili o che rischiano di diventare tali, poiché non ci si deve attivare dopo le proteste ma in presenza delle condizioni di rischio. Ai portatori di interesse legittimo – genitori, studenti, sindaci e opposizioni – è consentito manifestare; al contrario, ai titolari delle funzioni di amministrazione attiva è imposto di anticipare e non di andare al seguito”.
“Questa è la grammatica istituzionale. Quello che avviene dopo è attività di gommisti riparatori o di
comunicatori costosissimi”, conclude.