Comitatus Aquilanus – Ordini in crisi per la nuova LUR

20 Aprile 2024 - 17:06:07

Ieri ho partecipato all’ennesimo “fattivo” dibattito sulla nuova Legge
Urbanistica Regionale organizzato dall’Ordine degli Architetti di
L’Aquila ed ho avute confermate tutte le mie perplessità (da tempo e più
volte evidenziate !!).

L’approccio fattivo proposto dall’arch. Mariani e dall’ “applicativo”
prof. Di Ludovico hanno trovato un’incerta premessa nel dubbioso quadro
normativo fatto dall’avv. della Provincia Ragone e si sono man mano
infrante contro gli interventi e gli interrogativi posti dall’assemblea.

E’ stata innanzitutto evidenziata l’inutilità della Perimetrazione del
Territorio Urbanizzato per la sua natura ricognitiva contrapposta alla
sua efficacia vincolante per il futuro Piano Urbanistico Comunale e per
il certo condizionamento urbanistico e fiscale per tutte le aree
ricomprese.

Lo stesso verrebbe a creare una (inutile) fase transitoria di incerta
gestione, propedeutica al nuovo PUC aprendo un interrogativo dirimente :
perché non evitare incertezze e contenziosi e fare direttamente il PUC
con un forte supporto finanziario per concretizzare verde e servizi ??

E’ stata più in generale messa in dubbio la praticabilità e l’efficacia
del “presupposto ideologico/programmatico del “contenimento del consumo
di suolo”in quanto tutti gli interventi hanno ribadito l’inutilità di
tale obiettivo per almeno il 90 % dei Comuni confermando la mia
originaria indicazione di circoscrivere tale indicazioni ad alcune aree
costiere e soprattutto all’Area Metropolitana Chieti Pescara magari
perseguendole con un più concreto ed efficace Progetto Speciale
regionale !!

La stessa tutela delle zone agricole è stata messa in crisi dall’aver
ignorato l’invadenza arrogante degli impianti fotovoltaici e
dall’analisi fatta dal prof . Andreassi che ha sviscerato i tanti
possibili interventi impropri, che, per non meglio identificate finalità
turistiche e/o di ricovero e rifugio animali, potrebbero contaminare
estensivamente il territorio agricolo.

Particolarmente enigmatici (ma emblematici !) sono stati gli interventi
dell’arch. Properzi e del Tecnico Di Marcello che hanno evidenziato la
volontà di superare il (fastidioso e vincolante) Piano Paesistico
vigente per un più esteso (e probabilmente più permissivo) nuovo PRP o
(addirittura !) attraverso il nuovo PUC ; ( in tal senso vi invito a
seguire l’evoluzione urbanistico/normativa che avremo sulla Costa
teatina,sulle aree alluvionali tra il Saline e il Piomba e su alcune
altre aree adiacenti al litorale nella costa teramana).

Sono rimasti irrisolti i reali problemi comunali sulla Pianificazione
per l’applicazione della parte pubblica e per l’innesto e l’incremento
di una rete verde; né sono state delineate le urgenti soluzioni
previsionali e tecnologiche atte a facilitare una reale svolta ecologico
energetica nei tessuti urbani .

E’ rimasta, infine, latente la questione della copertura economica di
tutta la nuova cervellotica e velleitaria pianificazione insieme ad un
completo disinteresse degli amministratori che saggiamente hanno cercato
di eludere l’astratta riflessione normativa formalizzata dalla Regione .