26 Aprile 2024 - 10:37:47
di Tommaso Cotellessa
Come ogni anno la città dell’Aquila ha celebrato con grande partecipazione il 25 aprile, festa della liberazione dalla dittatura nazifascista.
Gli appuntamenti istituzionali organizzati dal comuna al piazzale ex Alenia, a piazza Nove Martiri, Filetto, Onna e alla Caserma Campomizzi hanno visto la presenza dell’amministrazione comunale, delle associazioni e dei sindacati oltre che di numerosi cittadini accorsi per celebrare questa festa nazionale.
Numerose sono state numerose le iniziative messe su da movimenti e associazioni democratiche e antifasciste.
Il momento di massima carica istituzionale, unita alla fervente partecipazione di attivisti e cittadini attivi è stato l’appuntamento organizzato dalla Prefettura alla Villa Comunale al quale hanno preso parte le più alte cariche istituzionali della città. In questa occasione oltre alla deposizione di una corona celebrativa in onore dei caduti della seconda guerra mondiale, alla lettura del messaggio del ministro della difesa Guido Crosetto, all’esecuzione dell’inno nazionale, la cerimonia si è arricchita della presenza di un flashmob organizzato dall’Anpi dell’Aquila.
A margine della cerimonia infatti un nutrito gruppo di attivisti si è portato al centro della piazza, difronte al monumento ai caduti, con uno striscione sul quale erano descritti i valori del 25 aprile. Gli attivisti hanno poi dato lettura del monologo di Antonio Scurati censurato dalla Rai. Il monologo è stato letto a più voci da uomini, donne, giovani e meno giovani che hanno fatto loro le parole del noto scrittore.
In seguito si sono svolte numerose iniziative caratterizzate da uno spirito di festa in onore ai valori di libertà, democrazia ed antifascismo, quegli stessi valori che animarono l’Italia di 79 anni fa, quando una nuova rinascita portava all’epilogo della parentesi più bieca che la nostra penisola abbia mai affrontato, quella della dittatura fascista che per mezzo di violenze, oppressioni e censure impose un regime coercitivo fino ad arrivare alla scellerata entrata in guerra, all’interno del secondo conflitto mondiale, al fianco di Hitler, portando così ai massacri e alle crudeltà che ben conosciamo dai libri di storia.
Il 25 aprile del 1945 illuminò l’inizio di una nuova epoca, una luce portata dalla fiaccola della resistenza messa in atto da uomini e donne che scelsero da che parte stare con coraggio, determinazione e dall’amore per nobili ideali, e dall’aiuto decisivo fornito dagli alleati che piegarono le forze dei due regimi.
Quegli stessi nobili ideali sono stati portati in piazza in una multiforme partecipazione. Quegli ideali hanno pedalano sulle gambe dei ciclisti della Fiab che hanno organizzato una pedalata resistente che ha ripercorso i luoghi della memoria del nostro territorio, sono stati cantati nelle voci degli esponenti dell’Anpi sulle note di Bella Ciao nel corso delle deposizioni delle corone celebrative, sono stati condivisi nel corso della colazione resistente organizzata in piazza Nove Martiri, sono stati ricordati nel corso dell’omaggio reso a Giovanni Vicenzo da coloro che si sopno recati al Casale Cappelli e hanno camminato sui passi della passeggiata resistente.
Insomma quegli stessi ideali, che spesso appaiono logori, dimenticati e vetusti, hanno dimostrato di battere ancora nei cuori di donne e uomini che prestato il loro petto fanno li fanno rivivere anche nei cuori di quelle vite che si sono spesse fino alla morte per conquistarli.