Di Marco e Paolucci su ferrovia: "Il Consiglio riattivi il dialogo mancato sul progetto di velocizzazione. Impossibile lasciare i cittadini e i sindaci da soli"
30 Aprile 2024 - 17:26:09
comunità e i comitati che chiedono un nuovo confronto sul progetto di
velocizzazione della ferrovia Roma-Pescara, soprattutto alla luce delle
tante difficoltà e criticità del progetto emerse oggi dalla Conferenza
dei Capigruppo appena conclusa”, così il consigliere Antonio Di Marco e
capogruppo Pd Silvio Paolucci. Le audizioni odierne sono state richieste
dal consigliere Di Marco, a L’Aquila oggi erano presenti Marco Blasioli,
amministratore delegato di Orsini&Blasioli; Katia Colalongo e Francesco
Papa, presidente e membro del comitato COMFERR di Manoppello e Diego
Ferrara, sindaco di Chieti. Non c’erano i delegati di RFI che saranno
auditi in seguito.
“Il comitato COMFERR, a rappresentare il comune di Manoppello, ha
chiesto ai presenti di considerare seriamente la fattibilità della
Variante plus, unica soluzione evidentemente meno impattante tanto per
il territorio quanto per i suoi abitanti e noi sosterremo fortemente
questa istanza – sottolineano i due esponenti Pd – . È stata evidenziata
a riguardo una mancanza da parte della Regione, che non avrebbe ricevuto
da RFI lo studio tecnico relativo proprio alla variante, come invece
richiesto dal DGR del 2022. Dello stesso avviso il sindaco di Chieti,
che ha condiviso appieno la posizione del comitato: occorre che la
Regione verifichi la Variante plus, a vantaggio dei cittadini e nel
rispetto dell’ambiente. In merito alle criticità evidenziate, anche
Marco Blasioli ha riferito sulla condizione della sua azienda rispetto
al progetto di RFI: c’è il rischio concreto di chiudere i battenti, non
potendo soddisfare la produzione nel caso di un periodo di inattività
legato ai lavori per la tratta ferroviaria. La discussione sui lavori
del tratto ferroviario Pescara-Roma, riaccesa dalla minoranza, offre a
tutti i soggetti interessati una possibilità che non sia è verificata
prima, perlomeno in Regione: quella di poter rappresentare ulteriormente
la condizione di disorientamento che un’intera vallata si trova ad
affrontare, posta davanti ad una trasformazione radicale della geografia
del luogo. Siamo con loro e, si badi bene, non contro il progetto,
perché riteniamo che il ruolo della politica sia e debba sempre essere
quello di verificare le esigenze concrete di chi vive nei luoghi,
esigenze che purtroppo i documenti tecnici del progetto non rilevano, né
considerano e finiscono col rimanere ignorati.
L’auspicio, pertanto, è che si arrivi a un dialogo costruttivo tra le
parti coinvolte, per evitare un dispendio inutile di fondi e un
annientamento, di fatto, delle proprietà materiali, ambientali e
occupazionali dei residenti nella zona interessata dai lavori per il
raddoppio ferroviario”.