06 Maggio 2024 - 17:04:45
di Martina Colabianchi
Tour in Abruzzo per il candidato alle elezioni europee dei prossimi 8 e 9 giugno per Fratelli d’Italia, Vittorio Sgarbi, che nel primo pomeriggio di oggi ha fatto tappa all’Aquila.
La sua è una delle candidature più discusse e, in qualche modo, a “sorpresa” dopo le dimissioni da sottosegretario al Ministero della Cultura a causa del suo coinvolgimento in un’inchiesta su un presunto quadro rubato e perché accusato di svolgere attività incompatibili con il suo ruolo all’interno del Governo.
Il critico d’arte, una volta all’Aquila da ufficiale candidato alle europee, sembra però lasciarsi dietro le spalle le vicende giudiziarie e i malumori attorno alla sua candidatura per concentrarsi sulla sua materia: la cultura e il patrimonio artistico del capoluogo, già lodato spesse volte in passato nel corso delle sue visite in città.
“Occorre dire, prima di tutto, che L’Aquila è un luogo particolare, perché è una grande città che ha avuto un grande trauma e, poi, un’indiretta compensazione con la scelta della Capitale Italiana della Cultura che è una cosa subordinata a ciò che in realtà è L’Aquila, che meritava più di ogni altro luogo di essere Capitale Europea della Cultura che toccherà nel 2033 – dichiara Sgarbi ai microfoni di LaQtv -. Questo potrà essere, nel 2026, il momento in cui la città potrà avere non ancora compiuto un percorso di rinascita che io avevo indicato come un fatto importante non della mia campagna elettorale di adesso, ma di qualunque governo di destra e di sinistra: come primo atto, dicevo, si deve ricostruire L’Aquila e i luoghi terremotati“.
Proprio sul complesso iter della ricostruzione si sofferma ancora Sgarbi:
“Il recupero è talmente lento che le persone ormai si sono abituate a vivere altrove, la città avrà il problema quindi di essere pronta per un 2026 in cui dovrà mostrare il suo volto di Capitale d’Europa, più che d’Italia“.
“Il fatto di essere in Europa mi mette nelle condizioni di rappresentare una città che è sempre stata, anche prima del sisma, meno riconosciuta nonostante abbia architetture sublimi come San Bernardino, la figura di un grande scultore come Silvestro dall’Aquila, un pittore grande come Raffaello che è Saturnino Gatti. L’idea di fare una mostra di Saturnino Gatti, della scultura del primo 1500 è una cosa che ho in mente da sempre“, continua il critico d’arte, che poi lancia una proposta per il 2026:
“In collaborazione con Federica Zalabra, la direttrice del MuNDA, potrà rappresentare un segnale importante se nell’anno della Capitale Italiana della Cultura ci sarà una mostra sul Rinascimento: il concetto indica ciò che deve avvenire all’Aquila, un nuovo Rinascimento anche in senso materiale e operativo delle persone. Io credo che la vita qui non sia più come era prima, anche se non ho gli elementi di valutazione diretta. Vengo sempre all’Aquila come chi va in un posto alto, quest’idea di essere in alto è importante per una città che è la più alta d’Italia. Quindi, l’Europa è un luogo si potrà indicare come il capoluogo abruzzese sia una città che merita di essere una vera capitale d’Europa”.
Infine, una stoccata all’organizzazione degli eventi “profani” della Perdonanza: “Tutto quello che io posso fare è quello che rientra nell’attenzione per il patrimonio artistico, che è un patrimonio incredibile. Qui abbiamo Santa Maria di Collemaggio: l’idea che sia uno scenario vero per la prossima Perdonanza e non un punto dove mettiamo il palco, in modo tale che si veda la meraviglia di una chiesa recuperata“.