08 Maggio 2024 - 14:57:20
di Redazione
Gli operatori chiedono di essere ascoltati e di partecipare alle scelte sul futuro del Gran Sasso: “Va ripensata la governance del Ctgs”
Il futuro del Gran Sasso è stato al centro di un’assemblea pubblica che si è tenuta lo scorso 7 maggio presso il Centro Polifunzionale della frazione di Camarda. Promossa da operatori e cittadini, è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione del Gran Sasso anche alla luce della chiusura della funivia che avrà un impatto non indifferente sulle attività del comprensorio già a partire dalla prossime settimane e per un lungo e indefinito periodo di tempo.
Attraverso le esperienze di diversi operatori sono state attenzionate le criticità e gli impatti della chiusura ed è stato sottolineata l’inadeguatezza delle soluzioni sostitutive predisposte dal Comune dell’Aquila, tre corse di andata e ritorno messe a disposizione attraverso l’Ama che potranno trasportare non più di una ventina di persone a navetta. Numeri irrisori rispetto alle esigenze degli operatori hanno ricordato nei loro interventi Emanuele De Simone, Igor Antonelli, fondatore di Live Your Mountain, Federico Ciocca del Cammino del Gran Sasso ed Ilaria Ianni di VadoLibera Asd, tra i protagonisti dell’incontro coordinato dal giornalista Alessio Ludovici.
Ma l’assemblea è stata anche l’occasione di pensare al futuro e di raccontare i tanti modi di vivere la montagna che oggi rappresentano gran parte della richiesta turistica. Non c’è solo il problema delle infrastrutture, rispetto alle quali è emersa anche dall’assemblea l’opportunità di ragionare anche su soluzione alternative alla stessa funivia. Gli operatori, numerosi i presenti e quelli intervenuti in rappresentanza di attività imprenditoriali o associative, chiedono innanzitutto di essere ascoltati e coinvolti nelle scelte e di trovare formule per compartecipare ed essere rappresentati all’interno della governance stessa dalla quale oggi sono totalmente esclusi.
Il Ctgs, negli anni, si è dimostrato uno strumento inadeguato e poco attento agli sviluppi più innovativi del turismo legato alla montagna. Scarsa la capacità di programmazione, pianificazione e diversificazione dell’offerta, carente il coinvolgimento in rete di enti locali, soggetti pubblici e privati, pressoché inesistente una vera strategia di promozione e comunicazione del Gran Sasso. Ripensare il Ctgs e coinvolgere gli operatori devono essere le priorità per lavorare su un turismo di qualità, sostenibile ben organizzato. Il resto, lo ha ricordato il giornalista e scritto Stefano Ardito, ospite dell’assemblea, lo fa il Gran Sasso.
Una montagna apprezzata e conosciuta come dimostrato, ha sottolineato Ardito, anche il recente riconoscimento ottenuto dal film “Monte Corno”, del regista Luca Cococcetta, che ha conquistato il Trento Film Festival, il più importante festival dedicato alla montagna.
L’assemblea si è sciolta con la promessa di lavorare alle proposte emerse e di favorire ulteriori momenti di confronto con la cittadinanza e gli operatori.