14 Maggio 2024 - 19:04:03

di Redazione

Lo scorso anno abbiamo raggiunto il numero record di 130 trapianti per milione di abitanti, vale a dire quasi 8mila. Un dato molto significativo che ripaga dell’ottimo lavoro delle Banche degli occhi e dei tanti progressi in tema di eye-banking e chirurgia della cornea“.

Così Diego Ponzin, presidente della Sibo, Società Italiana Banche degli Occhi, nell’introdurre il sedicesimo corso nazionale dal titolo “Sibo 2024: persone, innovazione e chirurgia“, in programma all’Aquila il 18 maggio prossimo, nel centro congressi “Luigi Zordan ” dell’Università degli studi dell’Aquila, promosso dalla stessa Sibo, e a cui hanno aderito tutte e 12 le strutture presenti sul territorio italiano.

Interverranno, tra gli altri, il direttore del Centro nazionale Trapianti, Giuseppe Feltrin, e a fare gli onori di casa, il direttore della Banca degli occhi dell’Aquila, Germano Genitti, primario del reparto di Oculistica dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, già vice presidente Sibo (attualmente è consigliere), che ha il ruolo di responsabile scientifico del corso.

La Banca degli occhi dell’Aquila è il Centro di Riferimento Regionale e, sottolinea Ponzin, “la scelta di portare qui questo importante evento annuale non è casuale, siamo molto legati alla storica sede dell’Aquila, una delle prime banche degli occhi in Italia, per noi fortemente simbolica“.

L’evento, che vede incontrarsi tutte le Banche degli occhi – spiega Ponzin – sarà l’occasione per un aggiornamento reciproco relativamente ai progressi della chirurgia della cornea, nella selezione e nella preparazione dei tessuti corneali e oculari per i trapianti. Quest’anno saranno discusse diverse novità, nuove tipologie di trapianto perfezionate, sempre meno impattanti e più specifiche nel curare solo i tessuti oculari o le parti di tessuto corneale interessate. Il trapianto interessa quindi porzioni di tessuti sempre più specifiche e questo migliora i risultati, riduce i tempi di esecuzione della chirurgia e ne riduce anche i costi, aspetto non secondario“.

In questo campo – aggiunge – l’avvento di due tipologie di strumenti, da una parte nuovi tomografi e dall’altra nuovi laser ultraveloci, ci consentono uno studio dei tessuti con livelli di precisione che erano impensabili fino a pochi anni fa“.

Saranno temi rilevanti da trattare, oltre a quelli relativi alla sicurezza dei trapianti e alla necessità di studiare sempre meglio i tessuti per escludere la presenza di microrganismi all’interno dei tessuti stessi“, conclude Ponzin.