17 Maggio 2024 - 11:09:54

di Redazione

L’amministrazione Biondi ha fatto sapere che, una volta terminate le opere necessarie agli allacci per le reti impiantistiche, l’ex asilo occupato sarebbe finalmente pronto per riaprire. Stando alle parole fatte trapelare dalla maggioranza e in particolare dal vice Sindaco Raffaele Daniele in risposta al Consigliere Rotellini, la destinazione che l’asilo dovrebbe prendere sarebbe quella, già definita nel 2014 dall’amministrazione Cialente,  di uno spazio d’aggregazione multi generazionale con all’interno una sala conferenza,  una sala prove musicale, un punto ristoro (bar), laboratori e spazi multimediali, mentre la gestione verrà definita tramite bandi“.

Lo scrive in una nota il Partito Democratico aquilano.

“Bene, proviamo però nuovamente a chiedere all’amministrazione di non fare tutto da sola, perché pensiamo che per far sì che l’Asilo riapra davvero  e nel migliore dei modi le sue porte, sia indispensabile in primo luogo creare un momento partecipativo di confronto per sviluppare insieme alla città un’ idea progettuale complessiva per il futuro dello stabile – aggiungono gli esponenti Dem – Per questo, come Partito Democratico dell’Aquila, sentiamo la responsabilità di farci promotori di un incontro che permetta l’avvio di una fase di condivisione, proposta e co-progettazione tra amministrazione e tutte le parti sociali interessate, a partire dalla componente giovanile, dalle associazioni che lo hanno fatto vivere dal 2011 al 2017, dallo Spi Cgil che ha contribuito con 530mila euro alla riqualificazione già nel 2009 e da tutte le migliori realtà cittadine che operano nel sociale”.

“Non è affatto scontato infatti immaginare quale possa essere la miglior forma di gestione per permettere la maggiore fruizione possibile da parte della cittadinanza, come dichiarato da Daniele, e pensiamo che questa vada costruita e definita insieme. Gli stessi bandi di cui parla il vice Sindaco sarebbe opportuno scriverli solo dopo un’analisi dei bisogni attenta e condivisa già in questa fase, tenendo ben presenti gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Per farlo è indispensabile dunque la co-progettazione tra Amministrazione e mondo delle associazioni, il cui coinvolgimento non è solo cosa buona e giusta, ma deve essere assicurato dalle PA come recita l’articolo 55 del codice del Terzo Settore, nel rispetto dei principi della legge 241/1990 richiamati anche dalla sentenza 131/2020 della Corte costituzionale. E’ importante ad esempio definire quale sarà la partecipazione pubblica e quindi l’investimento che quest’Amministrazione vuole fare per offrire spazi e servizi accessibili e che le giovani generazioni sentano come propri, in una città che finora le vede incredibilmente, quanto problematicamente, relegate ai margini”, proseguono.

Come sempre sostenuto infatti, vogliamo che l’asilo torni ad essere uno spazio di aggregazione e di attività, di formazione, libera cultura e contrasto alla povertà educativa, evitando finisca per essere una mera sede di associazioni, o peggio ancora si privatizzi – concludono – Senza un’idea progettuale condivisa sottostante su cui scrivere bandi o fare affidamenti, infatti, a rispondere agli stessi potrebbero essere realtà che pensano solo al ritorno economico, quando la vocazione dell’asilo deve restare quella sociale. Diversamente non diventerebbe che l’ennesimo spazio legato al consumo e ad una parte di città”.