17 Maggio 2024 - 11:59:41
di Redazione
È stato presentato questa mattina il progetto “Le capitali celestiniane della pace verso il Giubileo” promosso dalla Fondazione Carispaq per che mette al centro dell’iniziativa l’attualità dell’eredità di Celestino V e del suo messaggio di pace.
Si tratta di un programma articolato in mostre, convegni e racconti musicati per diffondere la conoscenza e l’importanza del messaggio dell’Eremita del Morrone, esaltato da Papa Francesco che prenderà il via il prossimo 20 maggio ad Isernia nel Molise e toccherà i centri più importanti della provincia dell’Aquila (L’Aquila, Sulmona, Avezzano, Castel Di Sangro) e del Lazio (Ferentino).
L’iniziativa, attraverso la quale vuole valorizzare e consolidare l’unità dell’intera provincia dell’Aquila, è stata presentata dal presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri e dal curatore Angelo De Nicola.
Il progetto intende promuovere valori di pace e di fratellanza in preparazione del Giubileo di Roma del 2025 e dell’Aquila Capitale della cultura del 2026: l’iniziativa prende spunto da alcuni eventi che nel corso di questi ultimi anni hanno riacceso l’interesse intorno alla figura di Celestino V come il riconoscimento della Perdonanza Celestiniana patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, la storica visita di Papa Francesco durante la Perdonanza 2023 che ha definito L’Aquila Capitale del Perdono. C’è poi da considerare la nuova configurazione assunta dalla Giostra d’Europa di Sulmona diventata “giostra della pace” con l’intento di trasformare le tradizioni in messaggi di pace e unità. A questo si aggiunge l’affermarsi della caratura morale e intellettuale dello scrittore marsicano Ignazio Silone che con i suoi scritti ci ricorda che la pace è un impegno che coinvolge tutti gli aspetti della nostra società.
Infine il settecentenario, nel 2020, del monastero aquilano di San Basilio che ci ricorda le nostre radici antiche, legate all’Ordine monastico degli Spirituali fondato da Papa Celestino V che ha nella Badia di Sulmona, la casa madre e nel Monte Morrone, il suo Golgota. Questo monastero, custodito dalle Suore Celestine, ultime eredi al mondo dell’Ordine, è la “casa” del nostro Papa Celestino V.
A tutto questo si collega anche il settecentenario, nel 1321, della morte di Dante Alighieri, che ci lega a una delle figure più eminenti della letteratura mondiale. Le leggende che collegano Dante e Celestino V alla basilica di Collemaggio ci ricordano il nostro ruolo nella storia.
“Vogliamo mettere in rete le eccellenze del nostro territorio – ha dichiarato Taglieri – e trasformare il messaggio di Celestino V in un motore per lo sviluppo e la promozione turistica. Vogliamo toccare tutte le Capitali Celestiniane della Pace nella provincia dell’Aquila, il capoluogo definito da Papa Francesco Capitale del Perdono, Sulmona dove c’è la casa madre dei Celestini, la Marsica con il suo Silone, Castel di Sangro dove Celestino sceglie di diventare anacoreta, e non solo, fino in Molise con Isernia e nel Lazio con Ferentino, celebrando le date fondamentali della sua epopea. “Le capitali celestiniane della Pace rappresentano un’opportunità unica per il nostro territorio perché celebrano la nostra storia, promuovono la pace e l’unità e guardano al futuro con speranza e fiducia”.