Acerbo (PTD): Franco Di Mare vittima delle guerre NATO e dell’uranio impoverito

18 Maggio 2024 - 09:45:58

Nell’esprimere il cordoglio di Pace Terra Dignità sentiamo il dovere di
ricordare che Franco Di Mare è una vittima di guerra. Ci ha lasciato in
un libro la sua testimonianza. Da inviato di guerra ha respirato la
fibra di amianto sprigionata dalle polveri degli edifici distrutti
durante i bombardamenti o il pulviscolo prodotto dai proiettili
all’uranio impoverito.

Franco Di Mare è uno dei tanti civili e militari che sono morti e che
stanno morendo a causa delle conseguenze dell’uso di proiettili con
uranio impoverito nelle guerre degli ultimi decenni. Come noi pacifisti
abbiamo sempre denunciato l’uso del metallo pesante da parte di Stati
Uniti, Regno Unito e Nato – in trent’anni di guerre illegali – ma
definite “umanitarie” – ha causato una strage silenziosa e prolungata in
tutti i territori bombardati con queste armi. Dai Balcani, all’Iraq
passando per l’Afghanistan le patologie tumorali sono aumentate a
dismisura come conseguenza diretta dell’esposizione all’uranio
impoverito rilasciato dalle munizioni. In Italia, ad ammalarsi
gravemente e a morire per l’esposizione al metallo pesante sono gli
stessi soldati dell’esercito usati come carne da cannone nelle missioni
di “pace” all’estero e a cui ancora oggi il ministero della Difesa,
nonostante oltre trecento cause risarcitorie perse, continua a negare
verità e giustizia. Al momento parliamo di più di 8000 militari italiani
ammalati e di 563 deceduti a causa dell’uranio impoverito.

La Nato, chiamata in causa dall’Alta Corte di Belgrado per le
conseguenze devastanti dei bombardamenti all’uranio impoverito
effettuati nel 1999, ha risposto al tribunale esigendo l’immunità. La
Nato non solo ha rivendicato l’immunità per un ecocidio e per ciò che si
configura come un crimine di guerra ma ha intimato al governo serbo di
intervenire presso l’Alta Corte di Belgrado per chiudere ogni
procedimento a suo carico. Questa è la democrazia di cui si millanta
l'”esportazione”.

Dal 2019 anche la Russia ha deciso di dotarsi di questo tipo di armi
giustificandosi col fatto che non sono state vietate da nessuna
convenzione internazionale e soprattutto sono impiegate da tempo dalla
NATO.

La Gran Bretagna ha rifornito l’Ucraina di proiettili all’uranio
impoverito e si stanno avvelenando l’aria, i terreni e i polmoni di
tante nuove vittime. Anche Israele ha in dotazione ordigni all’uranio
impoverito.

Porteremo nel Parlamento europeo la lotta per la messa al bando
definitiva di queste armi, per la verità e giustizia per le vittime
civili e militari dell’uranio impoverito e per il cessate il fuoco in
Ucraina e a Gaza.

Maurizio Acerbo, Pace Terra Dignità