29 Maggio 2024 - 15:47:39

di Beatrice Tomassi

Portando a supporto alcuni dati raccolti dall’Osservatorio della Società di medicina di Emergenza-Urgenza, il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci torna a denunciare il caos che albergherebbe nel Pronto Soccorso dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila.

I numeri in questione riguardano i tempi d’attesa nei Pronto Soccorso italiani che sono aumentati da 25 ore nel 2019 a 31 ore nel 2023. Si parla di un incremento del 25%.

Si deve subito porre rimedio e riorganizzare il sistema di accoglienza e cura nel Pronto Soccorso del San Salvatore, – afferma – aumentando il personale e assicurando la minima, dignitosa e tempestiva accoglienza di chi ha bisogno di cure, coinvolgendo nelle scelte di ristrutturazione chi conosce e vive in prima fila uno dei reparti più delicati dell’ospedale”.

Per Pietrucci, oggi in visita al Pronto Soccorso aquilano insieme al segretario della CGIL Francesco Marrelli, uno dei problemi principali è da ricercarsi proprio nella ristrutturazione dei locali di ingresso.

“Invece di assicurare una visione e gestione a 360° dello spazio disponibile, per come è stata organizzata fisicamente la struttura, il personale non riesce a vedere e a controllare gli accessi di chi entra al Pronto Soccorso e chi è riuscito a fare il Triage, e inoltre è costretto ad alzarsi e muoversi di continuo per verificare come stanno le persone prese in carico. – denuncia il dem – Il tutto senza le indicazioni della segnaletica orizzontale e verticale che confondono l’utenza in quei momenti drammatici”.

C’è poi il capitolo dedicato allo spazio inaugurato sotto elezioni per ospitare 12 posti letto. “Uno spazio – dichiara Pietrucci – che è senza personale. Insomma ci si è limitati a togliere le barelle che stazionavano per i corridoi, ma solo per togliere dalla vista imbarazzante del pubblico i letti di degenza. Così adesso i pazienti stanno in una stanza a parte senza evidente assistenza medica e sanitaria”.

Da qui la stoccata finale.

Lo sforzo generoso ed encomiabile di chi lavora in Ospedale è mortificato da una gestione sanitaria che paradossalmente riesce a complicare e peggiorare la condizione di chi, per lavoro o per necessità, deve frequentare il Pronto Soccorso“.