10 Giugno 2024 - 11:01:39
di Martina Colabianchi
Fratelli d’Italia (29,30%) si conferma ancora il partito più votato nel comune dell’Aquila, seguito dal Partito Democratico (22,35%) e Forza Italia (13,01%).
È il dato definitivo dei risultati delle consultazioni europee nel capoluogo di Regione che, come in generale l’Abruzzo, premia il partito di Meloni con ben 4950 su 7320 preferenze andate proprio alla premier. Sempre restando a Fdi, il candidato chietino Nicola D’Ambrosio si è posizionato terzo in ordine di preferenze con 748 voti. Solo 47 preferenze sono invece andate alla vastese Giovanna Greco.
Lucia Annunziata è invece la più votata per il Pd all’Aquila (1748 preferenze), seguita subito dalla candidata teramana Manola Di Pasquale che ha ottenuto 1093 voti.
Buon risultato per Forza Italia, terzo partito in città con 3251 preferenze totali di cui 1993 sono andate all’architetto e imprenditore aquilano Eliseo Iannini, seguito dal leader forzista Antonio Tajani con 656. Terza la candidata teramana Antonella Ballone, presidente Camera di Commercio Gran Sasso, che ha ottenuto in tutto 278 voti. Risultato che si ribalta, invece, su scala regionale dove Ballone ha ottenuto, complessivamente, la bellezza di 14.023 voti, mentre Iannini si è fermato a 8583.
La Lega di Salvini si ferma, invece, al 9,67% evidenziando un distacco dagli Azzurri ancora più forte che sul nazionale, dove Forza Italia ha per poco superato il Carroccio in termini percentuali. Entrambi i partiti del centrodestra, comunque, si collocano al di sopra della media regionale (7,93% Lega e 10,82% Forza Italia). Nel capoluogo è l’aquilana Laura Cucchiarella a conquistare il podio con 1427 preferenze, seguita dal senatore pugliese Roberto Marti (1059) e dal generale Roberto Vannacci (993), “frontman” leghista durante la campagna elettorale.
Il Movimento Cinque Stelle si attesta in città al 7,57%. Pasquale Tridico, ex presidente INPS, è risultato il più votato con 305 preferenze. A seguire, i due candidati abruzzesi: l’ex deputata di Giulianova Valentina Corneli (227) e l’assessore chietino Fabio Stella (140).
Al di sopra della media regionale anche il risultato ottenuto da Alleanza Verdi Sinistra e dalla lista Pace Terra Dignità, che si attestano rispettivamente al 6,68% e al 4,4%.
Per Avs, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano è in testa con 647 preferenze, seguito dalla candidata abruzzese Giulia Persico che ha ottenuto 222 voti. Per quanto riguarda la lista di Santoro, invece, è proprio il giornalista ad ottenere il maggior numero di voti (395), seguito dalla commercialista aquilana Ilaria Leonardis (271), dal pescarese Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista (121), e dall’aquilano Paolo Della Ventura (107), ambasciatore del Patto europeo per il clima della Commissione.
All’ottavo posto si colloca Azione con il 2,91%. Il leader Carlo Calenda in testa alla classifica con 169 preferenze, seguito dall’avvocato di Giulianova Libera D’Amelio con 134 voti.
È poi il turno di Stati Uniti d’Europa (2,72%), la lista nata dall’unione di +Europa, Italia Viva ed altri partiti. La candidata teramana Emanuela Pistoia, docente di Diritto dell’Unione europea all’Unite, ha ottenuto 37 preferenze. A guidare la classifica, il senatore Matteo Renzi con 297 voti.
È il candidato aquilano Dino Rossi (70) ad aver ottenuto il maggior numero di voti all’Aquila nella lista Libertà del sindaco di Taormina Cateno De Luca che, complessivamente, ha raggiunto lo 0,72%.
In coda, le liste Partito Animalista – Italexit per l’Italia che ha ottenuto lo 0,45% e Alternativa Popolare con lo 0,17%.
Il commento del segretario della Lega Abruzzo e sottosegretario al Masaf,Luigi D’Eramo
“Il risultato ottenuto dalla Lega in Abruzzo premia il lavoro del partito e dei nostri amministratori sul territorio, con una percentuale di consensi in aumento rispetto al dato delle elezioni regionali dello scorso marzo. Vera sorpresa di queste Europee è stata Laura Cucchiarella, che ha corso insieme al senatore Roberto Marti, che è stato fra i candidati più votati della circoscrizione Sud, anche in Abruzzo. Ringrazio ancora una volta il segretario federale Matteo Salvini per l’enorme lavoro portato avanti anche in quest’ultima campagna elettorale. Come sempre Salvini ha dato il massimo e con la sua forza ha spinto tutti noi a fare lo stesso”.
La nota del segretario abruzzese del Pd Daniele Marinelli
“Ci sarà tempo e modo per le analisi più approfondite, anche in attesa dei dati delle elezioni comunali, ma intanto a caldo è possibile fare alcune considerazioni sul voto delle elezioni europee. In Europa si registra, con qualche eccezione, un’avanzata della forze di destra e nazionaliste. È un trend preoccupante, non tale tuttavia da determinare stravolgimenti negli equilibri dell’europarlamento – dichiara Marinelli -. Si tratta di un campanello d’allarme serio, che deve spingere le forze europeiste a essere più coraggiose sul cammino dell’integrazione e del rafforzamento dell’Unione, e le forze progressiste a proporre politiche più radicalmente alternative a quelle della destra, capaci di affrontare con determinazione i problemi delle persone sul piano economico, sociale, sui temi del lavoro, della salute, delle politiche pubbliche. Quando le forze progressiste e della sinistra parlano in modo più chiaro e credibile, ottengono un risultato. È successo al Partito Democratico, che ottiene un grande risultato, oltre le aspettative, segno di una ritrovata spinta e della credibilità che la segretaria Elly Schlein ha saputo costruire sin dal suo insediamento, con un profilo programmatico e politico più chiaro e più avanzato, a partire dai temi del lavoro e della sanità pubblica. È questa la ricetta per ricucire il rapporto con il nostro popolo. Bisogna continuare, anche con scelte di rinnovamento ancora più nette e coraggiose, per costruire intorno al perno del Partito Democratico una coalizione alternativa alla destra che governa il Paese”.
“In questo contesto non fa eccezione l’Abruzzo, dove si conferma la crescita del Partito Democratico, pure in una elezione – quella europea – per noi storicamente più difficile per l’ampiezza del collegio e le condizioni di partenza più complesse per i candidati abruzzesi – prosegue ancora il segretario dem -. Ha pagato la capacità di riorganizzare subito le fila dopo la sconfitta delle elezioni regionali di tre mesi fa, anche promuovendo in consiglio regionale un’attività di controllo efficace per fare emergere le enormi contraddizioni della destra che governa la regione. Il risultato di oggi del Partito Democratico ci conferma la responsabilità di architrave dell’opposizione a Marsilio“.
“Non ci sottrarremo, rilanciando immediatamente sui temi più sensibili per la vita delle persone, a partire dalla sanità pubblica. Il risultato della candidata abruzzese Manola Di Pasquale è importantissimo e molto significativo. La sua campagna elettorale, non semplice, è stata forte, generosa, densa di contenuti e intensa sotto il profilo politico, capace di mobilitare la nostra comunità democratica. Manola è l’abruzzese più votata nella nostra regione e questo risultato rappresenta una grande soddisfazione per tutto il Partito Democratico regionale. La voglio ringraziare per l’enorme impegno e per la lealtà che anche in questa occasione è stata in grado di dimostrare, faro e modello per tutta la nostra comunità. Una passione vera, riconosciuta dagli elettori, che ha prodotto un risultato personale importantissimo“.
Il commento di Fabrizio Giustizieri, Enrico Perilli, Pierluigi Iannarelli di Sinistra Italiana L’Aquila
“Sinistra Italiana L’Aquila esprime soddisfazione per il risultato raggiunto sia a livello nazionale dall’ Alleanza Verdi Sinistra che con un 6,72% quasi raddoppia il dato delle elezioni politiche di due anni fa, sia per il risultato locale in cui si registra il 5,25% regionale (+ 2% rispetto alle regionali di Marzo), il 4,55% in provincia dell’Aquila (+ 1,5% rispetto alle scorse elezioni regionali) e una tenuta sugli ottimi numeri che da diversi anni si riscontrano nel comune dell’Aquila (6,68%). Inutile negare che il quadro che ci fornisce l’Europa è preoccupante ed andrebbe analizzato con serietà, senza partigianerie: ad un forte ridimensionamento delle forze liberali corrisponde una crescita evidente di quelle di estrema destra, anche se non sfondano come si temeva, e se oggi il Presidente del Consiglio Meloni sorride, domani dovrà dirci da che parte si colloca; con i liberali escono sconfitti i partiti che maggiormente hanno sostenuto la linea dura sulla guerra in Ucraina, segno che l’Europa non ha bisogno di martiri per santificare il suo mito fondativo. In Italia le forze di governo reggono soprattutto grazie al risultato di Fratelli d’Itala, arretra il Movimento 5 Stelle che paga il prezzo di una conduzione divisiva e eccessivamente competitiva rispetto a quelli che dovrebbero essere i propri alleati, a tutto vantaggio del Partito Democratico e dell’Alleanza Verdi Sinistra. Vince ancora ed anzi si rafforza l’astensionismo, figlio di una società sempre più individualista e fluida che avverte le istituzioni lontane dalla politica: una società con bandiere ammainate, senza grandi sogni in cui credere e dove ognuno si salva da solo. Nell’analisi dei dati ci piace sottolineare il voto degli under 30 che al 16% scelgono Alleanza Verdi Sinistra e quello dei “fuorisede”, ossia quello dei “giovani che viaggiano, studiano, vedono altre realtà ed hanno a cuore il futuro e l’ambiente” che vede primeggiare la nostra formazione con oltre il 40% dei consensi. Andando ad approfondire il dato locale Eliseo Iannini, candidato per Forza Italia che ha investito non poco in queste elezioni, è undicesimo nella sua lista al collegio meridionale e Forza Italia, in provincia dell’aquila, è di poco sopra la media nazionale; undicesima è anche l’assessore Cucchiarella della Lega e sono lontani i tempi in cui il partito del Carroccio eleggeva europarlamentari aquilani, fagocitati come sono dal partito della premier. L’ottimo risultato che abbiamo ottenuto, sebbene in un quadro sicuramente non positivo, ci investe di una responsabilità ancora maggiore su diversi fronti. In primo luogo costruire le condizioni per una riscossa, a partire dalle prossime elezioni comunali a L’Aquila ma non solo a L’Aquila, sia puntando su una proposta politica forte e radicalmente alternativa a quella delle destre che governano attualmente, sia costruendo una classe dirigente riconosciuta e credibile che dia l’avvio ad una nuova primavera. Non secondario, per quanto ci riguarda, sarà un rafforzamento organizzativo: una forza del quasi 7% non è una forza del 3,6% e questo deve impegnarci in un’azione di radicamento territoriale che fino ad oggi non è stata particolarmente incisiva. Da queste elezioni europee usciamo con la convinzione e l’entusiasmo di un protagonismo necessario e senza timidezze, il dato raggiunto non è grano che mettiamo in cascina ma volano per crescere ancora di più, per coinvolgere persone nuove, magari giovani, e ridare un motivo di lotta a chi, in questi anni, si era rassegnato al presente. Ci rendiamo da subito disponibili ad incontrare chi volesse confrontarsi con noi per una miglior strutturazione della nostra formazione politica: apriamo i circoli, usciamo dal letargo, impegniamoci. Siamo in campo e siamo solo all’inizio”.
Il commento del capogruppo Fdi in Consiglio comunale Leonardo Scimia
“I risultati elettorali confermano la crescente fiducia che gli italiani ripongono nel nostro progetto politico. I dati a disposizione evidenziano chiaramente il consenso verso il governo Meloni, il quale si sta affermando come punto di riferimento per le politiche nazionali ed europee. Questo successo servirà per far essere l’Italia incisiva sulla scena internazionale e distingue il nostro paese come un faro di stabilità e forza tra le nazioni europee, una posizione che ci permette di giocare un ruolo da protagonisti nel contesto globale. Infine, il trionfo di Fratelli d’Italia a L’Aquila è un segno tangibile del nostro impegno e della nostra presenza sul territorio. Oggi torniamo ad essere il primo partito cittadino, superando la media nazionale e distinguendoci come il miglior capoluogo di regione di tutta la circoscrizione meridionale, nonostante fossimo l’unico partito di centrodestra a non esprimere candidati locali.”