Il Passo Possibile: "Deroga ai limiti sonori, la pronuncia del TAR certifica l’ennesima bocciatura della maggioranza di centro destra"

11 Giugno 2024 - 19:17:17

E’ notizia di ieri che il TAR ha accolto il ricorso proposto da
residenti del centro storico dichiarando illeggittima l’ordinanza
sindacale n 80/2023 le cui deroghe con essa disposte non sarebbe
contemplate né dal Regolamento comunale di Polizia Urbana né dalla
disciplina di settore, peraltro contrastando le stesse “con le
prescrizioni dettate dalla DGR 770/2011 ai fini del rilascio delle
autorizzazioni (appunto)in deroga per spettacoli a carattere temporaneo,
per difetto di istruttoria”.

Non a caso, in tempi non sospetti, il gruppo di “IL PASSO POSSIBILE”
aveva fatto presente questa pericolosa situazione di non tutela
generalizzata di chi vive il centro storico, persino presentandoci
dinanzi all’ex Prefetto Torraco, unitamente all’intera minoranza, per
chiedere un intervento che fosse utile a contemperare realmente gli
interessi di tutti indistintamente, quindi esercenti, residenti,
cittadini, turisti, e non di pochi, proprio per evitare che qualcuno,
sentendosi non difeso ed anzi vessato dalla forzatura evidente da parte
dell’Amministrazione di protrarre gli spettacoli oltre i limiti imposti,
sia orari che sonori, arrivasse ad agire giudizialmente per vedersi
riconosciuta la tutela dei propri diritti. E tanto è capitato !

Così intervengono in una nota i Consiglieri comunali di “IL PASSO
POSSIBILE” Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro
Tomassoni

Lo abbiamo fatto sempre nella convinzione, ed oggi lo si può dire a gran
voce, che la difficile convivenza tra locali della movida e residenti
fosse frutto soltanto di una mancanza d’intervento, risoluto e
risolutivo, dell’Amministrazione, e l’unica conseguenza (scellerata ) è
stata quella di mettere gli uni contro gli altri, e questo è il
risultato !

Una sentenza che certifica che quel potere derogatorio attuato più volte
dal Sindaco con l’emanazione di ordinanze illeggittime in palese
violazione di quei precisi dettati normativi in materia ( tant’è! )
basati sul precipuo interesse di tutelare l’intera a comunità
amministrata, non si è mai giustificato con quei presupposti di
contingibilità e urgenza tali da consentirne e giustificarne la
decisione di intervento oltre il connotato di ordinarietà…

E’ chiaro ai più che, senza questi requisiti, cioè se si prescindesse
dalla chiara urgenza e dalla contingibilità di intervenire, il
legislatore attribuirebbe all’autorità amministrativa un potere
assolutamente indeterminato, lasciando una totale libertà di intervento
al soggetto investito della funzione, in questo caso il Sindaco: il
vulnus è proprio questo!

L’utilizzo distorto delle Ordinanze sindacali è nell’averlo inteso e
attuato come strumento regolativo a proprio piacimento e d’intervento in
palese contraddizione con la loro natura “extra ordinem” e senza le
richieste motivazioni, andando consapevolmente a normare ciò che è già
normato, con l’unico risultato di creare pericolose sovrapposizioni e
sfasamenti tra le prescrizioni contenute nei dispositivi locali già in
essere (regolamento comunale e regolamento di polizia urbana che prevede
e fissa in maniera chiara il limite delle manifestazioni alle ore 24 per
lo svolgimento delle manifestazioni musicali) e, non ultimi, fra norme
statali e locali (legge quadro su inquinamento acustico e su
contenimento e riduzione del rumore ).

Tutto ciò è evidente, non lo dice “l’opposizione che strumentalizza”, lo
dicono i Giudici con sentenze chiare, precise, cristalline: a fronte
dell’ennesima soccombenza in giudizio, l’Amministrazione di centro
destra, evidentemente sfortunata in questo ambito, intenderà ancora una
volta eluderla e far finta di nulla come già accaduto per le vicende
inerenti le prescrizioni sull’utilizzo della Funivia o
dell’illeggittimità della nomina di un comandante di Polizia Municipale
sine titulo o della restituzione del CAS per prescrizione dell’azione di
recupero?

Dinanzi a questa reiterata e irresponsabile inottemperanza nei vari
giudicati le conseguenze politiche e amministrative parrebbero fin
troppo evidenti, ma lasciamo ai cittadini, è proprio il caso di dirlo,
“l’ardua sentenza”.