13 Giugno 2024 - 17:32:19

di Martina Colabianchi

Le difficoltà degli agricoltori e dei viticoltori, i cui raccolti sono stati consistentemente vessati lo scorso anno dalla peronospora, ancora protagoniste di un Consiglio regionale che ha visto, questa mattina, l’approvazione di due proposte per garantire un sostegno concreto al settore dell’agricoltura abruzzese.

I primi firmatari sono la vicepresidente del Consiglio regionale, Marianna Scoccia, insieme ai consiglieri regionali Carla Mannetti e Vincenzo D’Incecco, con l’appoggio dell’intera maggioranza e di tutti i gruppi di opposizione. Si tratta di somme pari a 5 milioni e 200 mila euro finalizzate a fronteggiare l’emergenza  causata dagli attacchi di Peronospora e di 2 milioni e 500 mila euro destinati alla Fira per la concessione di sostegni nel settore dell’agricoltura per abbattimento del tasso di interesse. 

Con questo impegno importante vogliamo rimarcare la nostra concreta e fattiva volontà di restare al fianco degli agricoltori e produttori abruzzesi, in questo momento particolarmente difficile per il settore agricolo, intervenendo con sostegni tesi ad arginare le emergenze e i danni subiti a causa degli eventi drammatici ed eccezionali“, hanno dichiarato Scoccia, Mannetti e D’Incecco.

Sempre questa mattina, l’audizione di cinque rappresentanti dei 113 sindaci e dei produttori vitivinicoli abruzzesi in terza Commissione Agricoltura che hanno chiesto di portare a Roma il “caso Abruzzo”, ovvero i viticoltori danneggiati dalla peronospora, chiedendo ulteriori stanziamenti.

Il sindaco di Tollo, presidente nazionale dell’associazione Città del Vino, Angelo Radica, ha sottolineato come Regione e Governo possano e debbano fare di più per ristorare i viticoltori danneggiati dalla calamità della peronospora. In particolar, Radica ha chiesto ai rappresentanti della Regione Abruzzo di portare a Roma il caso-emergenza Abruzzo, e chiedere lo stanziamento di almeno 80 milioni di euro e la verifica della possibilità di destinare al settore ulteriori fondi regionali.

Il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, ha evidenziato come il Governo abbia stanziato a livello nazionale 32 milioni di euro per il granchio blu a fronte di un danno di 130 milioni, mentre per la peronospora ha stanziato solo 17 milioni a fronte di un danno di 1 miliardo di euro. Fabio Caravaggio, sindaco di Rocca San Giovanni, ha sottolineato come molti viticoltori pratichino anche attività turistiche connesse all’agricoltura, con enoturismo e visite esperenziali nelle aziende.

Sono intervenuti, sottolineando l’urgenza degli interventi a sostegno delle aziende e delle comunità locali, anche il sindaco di Alanno, Oscar Pezzi, il primo cittadino di Torino di Sangro, Nino Di Fonzo, l’ex sindaco di Orsogna Ernesto Salerni e Luciano Di Labio, presidente di Vinco, la prima cantina in Abruzzo specializzata nella produzione di spumanti da uve autoctone.

Purtroppo – dichiara Radica – dai rappresentanti della Regione Abruzzo presenti non abbiamo avuto risposte chiare sui tempi di erogazione degli aiuti previsti e nessuna dichiarazione d’impegno di interessamento nei confronti del Governo sull’apertura del ‘caso-emergenza’ Abruzzo, regione più danneggiata tra le otto che hanno ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità“.

Esce insoddisfatto dall’aula anche il capogruppo dem in Consiglio regionale, Silvio Paolucci:

La Regione fa di nuovo orecchie da mercante e lascia senza risposte 113 sindaci del territorio vitivinicolo, 14 organizzazioni agricole e 34 cantine, che dall’audizione in Commissione agricoltura non hanno ottenuto nulla di concreto. Questo, nonostante le difficoltà del comparto, nel pieno di una crisi economica e sociale; nonostante le promesse fatte dal centrodestra a pochi giorni dal voto regionale e ribadite alla vigilia anche del voto europeo; nonostante pure gli appelli dei sindaci al presidente Marsilio, che come unica azione propone a realtà già in ginocchio di caricarsi di ulteriori debiti attraverso prestiti Fira che dopo oltre 12 mesi dalle prime richieste dei portatori di interesse, sono solo ora in corso di erogazione. Ad oggi registriamo che la filiera governativa che parte dalla Regione e arriva al Governo, la cui presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata eletta in Abruzzo, non è stata in grado di dare una risposta concreta una su problemi che stanno togliendo futuro al settore“.

Inerti, come se la richiesta servisse solo a farsi raccontare lo stato di una situazione che chi governa dovrebbe conoscere bene; incapaci, come centrodestra, di proposte e soluzioni come spiega un’attesa che dura ormai da oltre un anno per aiuti che erano urgenti – incalza Paolucci – . Confermiamo il nostro impegno accanto al settore perché abbia notizie certe sulle spettanze e perché i fondi stanziati, esigui rispetto alle richieste e alle esigenze della filiera, siano potenziati come avevamo chiesto e come si erano impegnati a fare sia i rappresentanti del governo regionale e sia la Regione. Invece, agli atti restano gli impegni finanziari che noi abbiamo proposto e che il centrodestra ha decurtato. Dei 12,5 milioni stanziati in bilancio grazie alla nostra mobilitazione come opposizione, restano coperti solo 5 milioni, attesi da mesi dai beneficiari; al palo anche i prestiti Fira da 5.000, 10.000 e 15.000 euro, a causa di lungaggini procedurali incompatibili con le esigenze del mondo produttivo. Inoltre solo 230 delle circa 700 aziende che hanno fatto richiesta riceveranno il prestito, le altre dovranno invece aspettare che la Regione adotti i provvedimenti necessari per l’uso dei restanti 2,5 milioni di euro previsti per il 2024“.

Quanto alle misure del governo nazionale, appena 17 milioni su un danno calcolato per 1 miliardo dalle 8 regioni colpite tra cui l’Abruzzo che presenta un dato più alto d’Italia in proporzione. In pratica nulla: questo è quanto vale il settore vitivinicolo per il centrodestra nazionale e regionale“, ha concluso.