19 Giugno 2024 - 17:29:39

di Beatrice Tomassi

È di ieri la notizia della proroga di un anno del contratto di Ferdinando Romano alla guida della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila. Il manager resterà in carica fino al 31 maggio 2025.

La decisione è stata presa dalla Giunta regionale, presieduta dal Presidente, Marco Marsilio, su proposta dell’assessore con delega alla Salute, Nicoletta Verì, considerata “la necessità – si legge nella nota diramata dalla Regione – di affrontare la delicata fase di adozione del piano di risanamento finanziario attraverso la continuità dell’azione amministrativa avviata dal medesimo direttore generale”.

La scelta ha però avuto come effetto dei pesanti malumori sia in seno alla maggioranza di centrodestra che guida la Regione, sia in seno alla minoranza.

Per ovvie ragioni, a destare più clamore è l’attacco dei consiglieri Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti (Lega) e Marianna Scoccia (Noi Moderati) che, in una nota, lamentano di aver appreso della notizia solamente oggi dagli organi di stampa, denunciando poi il non coinvolgimento del tavolo politico e del resto della maggioranza.

“Oltre a contestare questa decisione, assunta in maniera arbitraria dall’assessore Verì insieme al presidente Marsilio, esprimiamo forti dubbi sulla legittimità del provvedimento in quanto – spiegano i consiglieri – non si comprende bene su quali principi giuridici si fonda. Su quali basi, insomma, il differimento è stato argomentato e deliberato dalla giunta regionale convocata d’urgenza nel pomeriggio di ieri, dove peraltro – continuano – risultava assente il vicepresidente Imprudente, impegnato in commissione”.

A Marsilio e Verì chiedono dunque chiarezza e delucidazioni gli esponenti di Lega e Noi Moderati, che concludono: “Né la legge né lo schema contrattuale, approvato in precedenza, prevedono la possibilità di proroga o di estensione contrattuale”.

Dalla maggioranza alla minoranza, con gli esponenti del Partito Democratico che, ripercorrendo le vicende di una gestione dell’azienda sanitaria da loro definita “disastrosa”, denunciano come “il direttore generale sia stato premiato con la proroga del contratto per aver generato un buco di bilancio drammatico a fronte di un servizio ai cittadini e alle cittadine assolutamente insufficiente”.

Con questi presupposti, il PD torna a chiedere le dimissioni di Romano, invitando tutti i consiglieri regionali che hanno manifestato il loro sconcerto ad unirsi a loro in modo formale.