19 Giugno 2024 - 16:25:59

di Martina Colabianchi

Operazione di Carabinieri e Guardia di finanza questa mattina nell’ambito dell’inchiesta della Procura della repubblica dell’Aquila sul presunto conflitto di interessi per Mario Quaglieri, assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, rieletto con Fdi con quasi 12mila voti alle regionali del 10 marzo scorso.

Fin dal primo mandato, nel 2019, Quaglieri – che prima di diventare assessore è stato presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale – ha continuato a esercitare come medico chirurgo a contratto in cliniche private della provincia dell’Aquila.

I militari hanno effettuato perquisizioni e sequestri di atti e documenti nella sua casa di Trasacco, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Silone all’Aquila, nella sede dell’assessorato regionale alla Salute in via Conte di Ruvo a Pescara e nella sede della clinica privata Di Lorenzo ad Avezzano per la quale Quaglieri lavora attualmente. L’inchiesta della Procura dell’Aquila è coordinata dal pubblico ministero Marco Maria Cellini.

I carabinieri del Nucleo investigativo operativo del comando provinciale dell’Aquila si erano già presentati negli uffici della Giunta regionale di Palazzo Silone a maggio, per prendere visione degli atti riguardanti il doppio ruolo dell’assessore, in particolare le delibere assunte dalla Giunta in sua presenza. Un focus sarebbe scattato su una di queste, approvata a fine 2023 con il voto di Quaglieri, con la quale l’esecutivo di centrodestra ha approvato lo stanziamento di 20 milioni di euro per le case di cura private, compresa la Di Lorenzo di Avezzano, al fine di contrastare la mobilità passiva in Abruzzo.

Una decisione non comunicata, ma emersa nel corso della campagna elettorale per le regionali del 10 marzo scorso che ha confermato per un secondo mandato la coalizione di centrodestra guidata da Marco Marsilio. L’attuazione della delibera sarebbe stata sospesa nel territorio della provincia dell’Aquila su indicazione degli uffici della Giunta regionale.

Intorno alla questione della presunta incompatibilità di Quaglieri, che ha continuato in questi anni a esercitare la professione di medico chirurgo in cliniche private convenzionate, mentre era presidente della Commissione Sanità prima e assessore al Bilancio poi, si è acceso in questi mesi un duro scontro politico.

Nella seduta del Consiglio regionale dello scorso 13 giugno, in sede di proclamazione degli eletti, la maggioranza di centrodestra ha espresso voto contrario alla richiesta di procedere alla contestazione di incompatibilità avanzata dalle opposizioni a carico di Quaglieri, dopo che la “Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e le immunità” il giorno prima aveva deliberato all’unanimità dei presenti la non sussistenza di cause di incompatibilità in capo all’assessore, Sulla stessa falsariga di quanto fatto dagli uffici preposti del Consiglio regionale, guidati dal direttore, Francesca Di Muro, che in fase di esame di documenti propedeutici all’ingresso dei consiglieri regionali alla XII legislatura ha ritenuto corretta sia la documentazione sia la posizione di Quaglieri. Le opposizioni nello scorso Consiglio erano uscite dall’aula.

A denunciare, nei mesi scorsi, la presunta incompatibilità è stato, dopo le elezioni, il Partito Democratico, in particolare il consigliere regionale aquilano Pierpaolo Petrucci con una serie di azioni tra le quali un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che però, nel suo parere, si è dichiarata non competente in materia, rimandando l’esame alla Giunta regionale abruzzese.

Proprio Pietrucci torna oggi sul caso Quaglieri, dopo aver appreso del nuovo blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza, definendola una “vicenda inquietante” sulla quale le opposizioni avevano chiesto da tempo di fare luce.

La maggioranza di centrodestra ha minimizzato e continua a farlo, ma meno male che c’è la magistratura che ha tutte le intenzioni di fare luce su questioni a dir poco oscure“, afferma il consigliere dem.

Già l’Anac – spiega ancora Pietrucci – che, secondo il presidente Marsilio, di FdI come l’assessore al Bilancio e medico chirurgo Quaglieri, ha assolto l’operato e il comportamento dell’assessore, aveva invitato lo stesso Marsilio, la Giunta e il Consiglio regionale a verificare le condotte legate al conflitto di interessi. Ma il centrodestra è andato avanti. Il Pd, con tutti i suoi consiglieri, vigila ancora con forza per sapere se – conclude il consigliere regionale dem – nel caso Quaglieri sono state rispettate le regole“.

Sulla questione è intervenuto anche l’ex deputato Camillo D’Alessandro che, poche settimane fa, aveva presentato ed inviato ai consiglieri regionali una proposta di legge in materia di conflitto di interesse tra ruolo pubblico e privato in sanità.

Da un lato ci sono gli approfondimenti affidati alla magistratura, ma dall’altro c’è il vuoto legislativo regionale – ha spiegato in una nota -. In questi casi va sancito un principio che porta finanche alla revoca dell’accreditamento della struttura privata con la Regione che abbia un rapporto economico con il titolare di incarico pubblico. La mia proposta potrebbe aprire una discussione per ampliare il raggio dei casi di potenziali conflitti di interesse in sanità. Se non venisse calendarizzata porteremo la legge in aula con le firme dei cittadini“.