21 Giugno 2024 - 13:07:26

di Martina Colabianchi

Legge 194/78: attualità e prospettiva“: questo il titolo dell’evento organizzato da Uil Pari opportunità Abruzzo al Palazzetto dei Nobili, in piazza Santa Margherita all’Aquila.

L’incontro è stata l’occasione per avviare un percorso di conoscenza di una legge che, secondo il sindacato, sarebbe sempre più sotto attacco da parte del Governo in carica ed aprire a un confronto costruttivo su un argomento di grande attualità e di estrema rilevanza nella vita delle donne e per la loro autodeterminazione.

Il sindacato, che ha una posizione netta rispetto all’importanza della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, chiede la piena attuazione della legge 194 e maggiore tutela per le donne. A partire dall’incremento del numero dei consultori sul territorio e del personale addetto, necessario per tutelare la salute delle donne e affiancarle nelle proprie scelte.

Hanno partecipato Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil; Roberto Santangelo, assessore alle Politiche sociali Regione Abruzzo; Mario Quaglieri, medico e assessore regionale; Maria Franca D’Agostino, presidente Commissione Pari opportunità Regione Abruzzo; Serena Pisotta, avvocata Foro di Avezzano; Alessandra Fazi, ginecologa non obiettrice Ospedale di Avezzano; Valeria Salvatore, psicologa Ordine degli psicologi d’Abruzzo.

La 194 è una legge che ha permesso alle donne, che una volta quando decidevano di abortire lo facevano in clandestinità rischiando anche la propria vita, di poterlo fare in strutture sanitarie assistite. Questo governo ha inserito in un’ultima normativa fatta, dove in realtà questo tema aveva anche poca coerenza, il fatto che le associazioni Pro vita possano entrare nei consultori. I consultori sono luoghi molto importanti per le donne, luoghi protetti dove una donna si possa sentire libera di andare anche quando decide di non voler portare a termine la gravidanza. Noi siamo contrari al fatto che in un luogo che dovrebbe essere libero, un luogo di aiuto, vengano inseriti volontari che cerchino di convincere le donne a fare altre scelte“.

Così Ivana Veronese, che ha proseguito:

“Poi c’è un’altra serie di temi rispetto a questa legge, come la possibilità di poter accedere all’interruzione di gravidanza in un certo periodo anche con la pillola abortiva, ma ci sono molte regioni in cui questo percorso si deve fare obbligatoriamente in day hospital. Nella realtà, c’è molto materiale scientifico che dice che si possa fare anche a casa prendendo queste pillole, ad eccezione di accertate complicazioni. Anche qui, chiediamo che questo si possa fare nella maniera meno invasiva per le donne e, quindi, c’è ancora molto da fare su questa strada“.

La legge 194 ha rappresentato una vera rivoluzione per le donne, il vero riconoscimento della dignità e della libertà di pensiero della donna nella sua totalità e soprattutto a tutela del suo benessere, non solo fisico ma anche psicologico – così l’assessore regionale Mario Quaglieri -. La 194 definisce che la procreazione deve essere cosciente e responsabile, quindi dà la massima libertà di pensiero ed azione alle donne“.