22 Giugno 2024 - 10:24:52
di Martina Colabianchi
L’Abruzzo, preceduto solo dal Molise, è tra le regioni che registrano le peggiori performance in termini di debiti commerciali accumulati dalla Pubblica Amministrazione, con un ritardo nel pagamento dei fornitori pari a 32 giorni.
È quanto riportato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Tra acquisti, consumi, forniture, manutenzioni, formazione del personale e spese energetiche, nel 2023 lo Stato ha sostenuto un costo complessivo di 122 miliardi di euro, ma ancora una volta non è riuscito a onorare tutti gli impegni economici presi con i propri fornitori. I debiti commerciali della nostra Pubblica Amministrazione ammontano a circa 50 miliardi di euro, un importo che è lo stesso da almeno 5 anni, a danno soprattutto delle piccole imprese.
Se l’Abruzzo è tra le Regioni maglia nera, Chieti è uno dei comuni del Mezzogiorno in cui la situazione è più critica: 61,8 giorni di ritardo nel pagamento dei fornitori. Napoli è in testa alla classifica con ben 143 giorni di ritardo, seguita da Andria con 89,5 giorni, poi Chieti e Reggio Calabria con 54,8.
In controtendenza invece Palermo che nel 2023, ha liquidato i propri partner commerciali con 65,5 giorni di anticipo; nessun altro comune capoluogo ha fatto meglio. Al Centronord il quadro generale è positivo; vanno male Imperia (22,11 giorni di ritardo), Viterbo (19) e Alessandria (14,98); le città più virtuose sono Padova, Grosseto e Pordenone con un anticipo del saldo di oltre 21 giorni.
Per quanto riguarda le Aziende ospedaliere, il quadro generale è migliorato; nel Mezzogiorno, comunque, le situazioni più critiche sono l’Asp di Catanzaro con 64,5 giorni di ritardo, l’Asl Napoli 3 Sud (27,78), l’Asl di Foggia (27) e l’ASL Napoli 2 Nord con (15,42).
Anche i ministeri faticano a rispettare le disposizioni di legge in materia di tempi di pagamento: l’anno scorso nove ministeri su 15 hanno liquidato i propri fornitori in ritardo, “maglia nera” il Turismo con un ritardo di 39,72 giorni; seguono l’Interno (33,52), Università e Ricerca (32,89) e Salute (13,60). Il più virtuoso il ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, che ha pagato con un anticipo di 17 giorni.