25 Giugno 2024 - 08:25:04

di Marco Giancarli

Uno dei due fermati per l’omicidio di Thomas Luciani durante il primo interrogatorio che si è svolto ieri nella Questura di Pescara ha affermato di non aver mai conosciuto la vittima, ma solo di sapere chi fosse.

Ma è tutta la ricostruzione dei fatti ad avere ancora lati molto oscuri, anche perchè si ha a che fare con le deposizioni di ragazzini alcuni dei quali vengono descritti sotto choc.

Poco chiara anche la dinamica dell’omicidio, ferme restando le 25 coltellate, chi sia stato a sferrarle o se ci sia stata una cooperazione.

Così come stanno emergendo dubbi sul movente economico del delitto, chi deve a chi e quanto. I due ragazzi intanto dopo la chiusura dell’interrogatorio sono stati trasferiti uno presso la struttura dedicata all’accoglienza presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila, l’altro presso una struttura analoga nel centro di Roma.

I verbali degli interrogatori dei giovani testimoni dell’omicidio di domenica sera al Parco Baden Powell di Pescara sono pieni di racconti di forte impatto emotivo. I due avrebbero raccontato delle coltellate agli amici, non si sa se per vantarsi.

C’è un rischio di premeditazione perché si parla anche del coltello già nello zaino e mostrato agli altri già alla stazione, insieme ad un cambio di vestiti che verranno usati dopo l”omicidio; l’altro indagato visto con una piccola pistola in mano, e i tentativi di uno dei due indagati di intimidire gli altri ragazzini “mentre camminavamo mi pare che abbia detto che questo doveva rimanere tra noi cinque“, e soprattutto l’evidente choc degli altri testimoni: “Io non ho reagito in nessun modo. Thomas faceva dei versi quasi di morte e loro gli dicevano di stare zitto… io ero allibito, non sapevo cosa fare, volevo fermarli ma non sapevo come fare. Mentre lo facevano sembrava che non ci stessero più con la testa“.

Sull’uso di stupefacenti, come probabile concausa dei fatti, uno dei testimoni è stato chiaro: “Io non ho fumato stupefacenti. Mentre eravamo insieme non hanno fatto uso di sostanze stupefacenti. In seguito hanno fumato erba, ma non io“.

Thomas Luciani era fuggito venerdì scorso dalla comunità di Isernia dove era su disposizione dei giudici a seguito di una piccola condanna per piccoli reati.

Il ragazzo ucciso era stato quindi qualche giorno allo sbando. Nel programma rieducativo doveva frequentare un laboratorio per parrucchieri a Campobasso. Secondo quanto si è appreso negli ultimi due anni il ragazzo aveva dato qualche problema anche ai servizi sociali di Rosciano, il paese del pescarese dove viveva dall’età di tre anni con la nonna dopo essere stato abbandonato dai genitori.

“Una comunità sconvolta”, ammette il sindaco di Rosciano Simone Polozzi.

Riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza

A meno di ventiquattro ore dall’efferato omicidio avvenuto nel Comune di Pescara si è tenuto nel pomeriggio, convocato dal Prefetto Ferdani, il Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, nel corso del quale sono stati esaminati alcuni specifici profili sulla dinamica del crimine.

Il prefetto ha ringraziato le forze dell’ordine e in particolare la Polizia di Stato per l’attività svolta che ha permesso di individuare in tempi rapidissimi i presunti responsabili del delitto. Nella riunione di Comitato è stato fatto il punto sull’andamento e sugli esiti dei controlli ordinari e straordinari disposti nelle aree sensibili della città condivisi nei precedenti Comitati, in cui si è deciso l’aumento del numero delle forze di Polizia e delle attività di controllo e sorveglianza della zona.

Tale potenziamento, attuato sia attraverso servizi coordinati da parte della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, sia sulla base dei servizi di istituto disposti in autonomia dalle singole forze, è in corso da tempo in quanto la questione della sicurezza è continuamente all’attenzione del Comitato ed è monitorata dalla Prefettura, dalle Forze dell’Ordine e dal Comune.

Nell’incontro di ieri è stata concordata la massima intensificazione dell’azione di prevenzione generale su tutto il territorio della città, con servizi straordinari da parte dei Reparti Speciali delle Forze di Polizia finalizzati a prevenire e contrastare il commercio illegale di droghe e il possesso di sostanze illecite nonchè di rafforzare ulteriormente le attività e il numero delle Forze di Polizia grazie anche ai rinforzi assicurati per il periodo estivo dal Ministero dell’Interno nell’ambito del piano di potenziamento dei servizi di vigilanza estiva.

Tali attività, come concordato nel corso della seduta di Comitato, saranno ulteriormente portate avanti da tutte le autorità competenti, mediante valorizzazione e rafforzamento di ogni attività utile a realizzare una sempre migliore vivibilità della città. All’incontro presieduto dal prefetto hanno partecipato il sindaco di Pescara, il questore, i comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza insieme al comandante della Polizia Locale di Pescara.