29 Giugno 2024 - 09:50:37
di Martina Colabianchi
“L’Aquila è, con la sua storia di rinascita e il rappropriarsi della sua centralità a livello culturale, civile, storico, è un esempio da seguire che noi intendiamo, in qualche modo, interiorizzare in questo percorso di promozione della lettura che per noi è il motore di tutto“.
È quanto affermato da Adriano Monti Buzzetti, presidente del Centro per il libro e la lettura, in occasione degli “Stati Generali dei Patti per la Lettura” che quest’anno hanno scelto L’Aquila per il loro svolgimento, ieri ed oggi, nella cornice di palazzo dell’Emiciclo.
Il Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura è proprio il promotore dei “Patti per la Lettura” che organizzano, a cadenza annuale, gli Stati Generali per ribadire l’importanza del libro e della cultura scritta quale strumento di conoscenza, crescita, sviluppo e in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva.
Il capoluogo di Regione, inoltre, da gennaio è entrato nella rete dei “Patti per la Lettura”, aderendo nel contempo al progetto “Città che legge“. La qualifica viene attribuita a quelle amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura.
Per far sì che la lettura diventi un valore riconosciuto da una platea sempre più ampia di persone, Buzzetti e tutta l’organizzazione degli Stati Generali sottolineano l’importanza del sostegno e delle politiche messe in campo dalle istituzioni locali in favore del libro.
“Il libro è un motore millenario di condivisione del sapere, e naturalmente i Patti per la Lettura è con la rete territoriale che riescono a creare a livello locale un dialogo, un interscambio proficuo, dialogico tra l’amministrazione centrale e i territori – ha spiegato il presidente del CEPELL -. Sono uno strumento formidabile per aumentare la platea dei lettori abituali che, purtroppo, ancora patisce uno scarto significativo tra Mezzogiorno d’Italia e il resto del Paese. Nello specifico noi, naturalmente, puntiamo non solo a mettere a fattor comune le esperienze che sul territorio si sono maturate, ma a farle dialogare tra loro in modo tale che creino delle buone pratiche e si ispirino reciprocamente“.