02 Luglio 2024 - 18:05:04
di Martina Colabianchi
Nelle intenzioni di Andrea Leombruni, il 57enne accusato di aver ucciso l’orsa Amarena, ci sarebbe stata anche quella di eliminare i due cuccioli.
È quanto emerge dalle indagini preliminari che, chiuse nei giorni scorsi, il procuratore di Avezzano Maurizio Maria Cerrato ha fatto notificare a Leombruni. I fatti, che sconvolsero San Benedetto dei Marsi, tutta la regione e non solo, risalgono alla sera del 31 agosto 2023.
L’uomo è accusato di aver ucciso l’orsa Amarena “utilizzando munizioni realizzate artigianalmente, allo scopo di causare il maggior danno possibile all’animale. E, sparando ad altezza d’uomo, ha agito con crudeltà, volta anche a eliminare i due cuccioli che si trovavano con l’animale“.
Leombruni è accusato di uccisione di animali “perché esplodendo un colpo di fucile caricato con munizionamento artigianale atto ad arrecare il maggiore danno possibile e a tale fine confezionato, volontariamente cagionava la morte dell’orsa“.
C’è poi l’aggravante della crudeltà, perché Leombruni avrebbe agito senza valida giustificazione nelle modalità, “stante la volontà di uccidere l’animale, nonché alla presenza con l’animale di due cuccioli di orso ancora non autosufficienti“.
Un’azione, sempre secondo l’accusa, “volta all’eliminazione degli stessi in ragione delle loro condizioni di debolezza“.
Infine, Cerrato contesta anche il reato di esplosioni pericolose “perché esplodendo un colpo di fucile all’interno delle pertinenze della propria abitazione, con la traiettoria ad altezza d’uomo, con proiettile ad alta offensività, creava pericolo per la pubblica incolumità“.