03 Luglio 2024 - 16:42:31
di Beatrice Tomassi
“Di nuovo, ed in piena stagione estiva, mancano medici per l’emergenza/urgenza e per le guardie mediche in Alto Sangro. Ciò, nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi (puntualmente disattesi)”.
Inizia con queste parole l’ennesima denuncia della CGIL dell’Aquila, per voce del segretario Francesco Marrelli, riguardo la sanità pubblica nelle aree interne del territorio.
Marrelli, insieme a Silvano Di Pirro (Comitato cittadini e territorio Ponte del Giovenco) e Erminio Colantoni (Osservatorio Sanità in Alto Sangro), ribadisce come l’Alto Sangro avrebbe bisogno di capacità programmatorie legate proprio ai bisogni sanitari, anziché alla riduzione della spesa e al pareggio di bilancio o al recupero di passività prodotte dagli stessi amministratori che governano la sanità pubblica nella provincia.
“Ancora una volta, – affermano i tre in una nota – cittadine e cittadine, turiste e turisti, si trovano deprivati dei servizi sanitari essenziali, con sentimenti diffusi di sconcerto, rabbia e precarietà. Un’intera comunità viene mortificata dall’incapacità di trovare soluzioni adeguate“.
A preoccupare sono, in particolar modo, i fatti che nel corrente mese di luglio sarà garantita la presenza del medico del 118 unicamente per metà mese, lasciando scoperti i turni del periodo restante, e che per la guardia medica si procederà a singhiozzo. Ad aggravare il quadro è il periodo attuale di massima affluenza turistica.
A tre anni dalle prime denunce pubbliche, manifestazioni e raccolte firme, la CGIL promette di continuare la lotta nelle piazze e dinanzi alle istituzioni.
“Al contempo, – concludono Marrelli, Di Pirro e Colantoni – valuteremo la possibilità di attivare azioni legali a difesa di cittadine e cittadine che hanno diritto, come tutte e tutti, indipendentemente dal luogo di nascita e/o di residenza, ad accedere liberamente e gratuitamente alle cure, in ordine a quanto stabilito dalla nostra Carta Costituzionale“.