05 Luglio 2024 - 11:53:31

di Beatrice Tomassi

“La sanità aquilana è in una crisi profondissima”.

Il consigliere regionale del partito Democratico Pierpaolo Pietrucci replica al capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia circa la difficile situazione della Asl aquilana ed enumera le criticità.

“L’ospedale San Salvatore è l’unica struttura di cui non si prevedono adeguamenti o ristrutturazioni, mentre tutti gli altri nosocomi abruzzesi saranno ricostruiti. La carenza di personale è conclamata. Le liste di attesa sono di mesi, a volte anche di anni. La Casa di Comunità, prevista dentro l’ospedale, intaserà ulteriormente il servizio invece di distribuirlo sul territorio .I Nuclei di Cure primarie sono penalizzati. In realtà montane come l’Alto Sangro l’assistenza di fatto non esiste più e l’ambulanza del 118 non ha il medico a bordo. Le famiglie sono costrette a comprare a proprie spese i farmaci per i congiunti ricoverati. Ormai un terzo degli abruzzesi ha rinunciato a curarsi per i costi e i tempi di attesa. La mobilità passiva cresce perché quelli che hanno soldi vanno a curarsi fuori regione. In alcuni reparti manca la tradizionale sinergia tra strutture ospedaliere e l’Università di medicina. Le proteste hanno portato addirittura all’occupazione della Direzione generale della ASL1. In questo quadro tragico si scopre che è aumentato il debito delle ASL, debito che si scaricherà sui servizi, sui pazienti e sul personale”, precisa.

“La discriminazione subita in questi anni dalla ASL1 è stata confermata dallo stesso Direttore
Generale che ha detto che ‘…negli ultimi anni c’è stato un incremento del Fondo Sanitario nazionale,
c’è stato un incremento del Fondo Sanitario regionale e c’è stato un riparto e un incremento del fondo
tra le Aziende […] e la ASL1 ha avuto il 50% in meno rispetto a Chieti e il 100% in meno rispetto a
Pescara e Teramo…’. E a fronte di tutto questo, qualcuno, dimostrando la completa ignoranza della situazione, pensa di affrontare e risolvere questo groviglio con una “telefonatina” ai dirigenti, una visita ispettiva o peggio ancora con una polemica col sottoscritto che i reparti li visita e li conosce da sempre senza farsi fare il permesso da nessuno”.

“Capisco che in questa gravissima situazione fare il portavoce della Giunta Marsilio-Verì e del Direttore
Romano non è proprio gratificante. Ma qualche chiacchiera di meno e un po’ più di impegno non per fare le carezze al management, ma per stare a fianco di pazienti, operatori, medici e infermieri, ecco questo sì
sarebbe utile e apprezzabile da parte di un consigliere regionale”,
conclude.