11 Luglio 2024 - 10:21:18
di Redazione
“La realtà è più forte di ogni immaginazione. E così questa mattina, a conferma delle parole e delle denunce dei giorni scorsi, ho potuto toccare con mano – per l’ennesima volta – la difficile situazione dell’ospedale San Salvatore. Chiamato da un’amica, Miriam Pagliarulo, a cui la Farmacia ospedaliera non era in grado da giorni di mettere a disposizione il farmaco di cui ha bisogno, ho constatato il caos, le difficoltà, i ritardi della gestione sanitaria le cui pesantissime conseguenze si scaricano sugli incolpevoli pazienti”.
Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci.
“Miriam è affetta da una patologia invalidante: un’artropatia psoriasica sieronegativa, una malattia autoimmune, cronica e infiammatoria. Il suo farmaco, il Cosentix, non viene tempestivamente fornito a causa dei tempi e delle procedure che affliggono l’Abs, l’Ufficio Acquisti Beni e Servizi dell’Ospedale, cioè il centro di approvvigionamento dei farmaci e dei materiali sanitari. Grazie alla tenacia di Miriam, che ha voluto rivendicare i suoi diritti, mentre altri pazienti, scoraggiati e afflitti, sono andati via, stamattina ho constatato la situazione con le incolpevoli dottoresse dell’ospedale”.
Il problema di fondo, spiega ancora Pietrucci, “infatti, “è che le gare sono gestite a livello regionale dall’Aric (l’Agenzia Regionale di Informatica e Committenza) e molti dei Bandi di Gara per la fornitura di medicinali che dovrebbero rifornire le farmacie ospedaliere, spesso scadono, non si procede per tempo a nuove aggiudicazioni, si accumulano ritardi e i pazienti devono aspettare giorni, settimane o mesi per ricevere farmaci vitali per la loro salute. Naturalmente ho subito informato di tutto il direttore sanitario della Asl1 Alfonso Mascitelli. Quanto alla Regione, si deve immediatamente potenziare l’attività dell’Aric e chiedo all’Assessora Verì di verificare la situazione per non penalizzare oltre le persone più fragili”
“Infine: confesso una imperdonabile leggerezza. Preso dalla premura e dall’urgenza di recarmi personalmente in Ospedale, non ho pensato di avvisare il collega Verrecchia. Gli avrei chiesto di accompagnarmi per verificare non con una ‘visita ispettiva’ ma sul campo, in un giorno di ordinaria emergenza, la situazione dolorosa del nostro nosocomio e la pena che si prova per gli incolpevoli pazienti. Sono certo che per lui, come per tutti i suoi colleghi di governo, sarebbe stata un’esperienza più educativa di tanti comunicati stampa”, conclude.