12 Luglio 2024 - 09:25:47

di Redazione

“La Giunta Regionale D’Abruzzo ha reso noto con una comunicazione ufficiale che a partire dal 1 Luglio 2024 le tariffe del trasporto pubblico su gomma subiranno un aumento del 20%. L’aumento, giustificato come un adeguamento al tasso di inflazione, andrà a colpire quella componente dell’utenza del trasporto pubblico costituita da cittadini a basso reddito, pensionati e soprattutto studenti”.

Lo scrive l’Udu in una nota spiegando che “i costi sono diventati ormai insostenibili per noi studenti, soprattutto per chi di noi viaggia tutti i giorni da comuni come Pescara, Avezzano, Teramo. Infatti, il costo del biglietto Avezzano – L’Aquila è passato da 6,30 euro a 7,60 euro e il biglietto Pescara – L’Aquila da 9,60 a 11,60. In entrambi i casi si tratta di aumenti notevoli. La situazione non cambia poi per gli studenti dei comuni limitrofi a L’Aquila, come Scoppito, Tornimparte, Barisciano, Navelli, San Demetrio e tanti altri. In questi comuni, oltre a essere fortemente depotenziato il servizio, con un numero di corse scarso, ora anche i costi aumentano vertiginosamente”.

“Inoltre, manca completamente un’integrazione tra le corse extraurbane e le urbane dell’Ama. Per esempio, uno studente di Tornimparte senza macchina e che studia ingegneria a Roio, dovrebbe prendere un autobus da Tornimparte fino al Terminal di Collemaggio, aspettare la partenza, se c’è una coincidenza, e prendere un autobus per Roio. Con un totale di quasi due ore di tempo per raggiungere la sede universitaria. Da anni come Unione degli Universitari segnaliamo che il trasporto pubblico è carente e che i prezzi così elevati non ne favoriscono l’utilizzo da parte degli studenti. Si avverte la mancanza dell’intervento dell’Università che potrebbe, come già accade in altre città virtuose, proporre degli interventi di riduzione dei costi dell’abbonamento per gli studenti. Inoltre, si continua a percepire anche un interesse scarso della regione sul diritto allo studio, che, inevitabilmente, interseca temi come quello del trasporto pubblico”.

“Continuare a parlare di città universitaria e ignorare questioni come quella del trasporto
pubblico è ipocrisi
a – concludono – In questo modo a L’Aquila potrà continuare a studiarci solo chi ha una macchina per viaggiare tutti i giorni dal comune a 30 km dalla città fino alla sede universitaria. Chi la macchina non può permettersela deve arrangiarsi con i quattro autobus extraurbani e i prezzi esorbitanti. E’ forse questo il significato di città universitaria? Avere la macchina per studiare a L’Aquila è un requisito di ammissione? Come studenti universitari chiediamo interventi concreti da parte dell’università e della
regione per migliorare il trasporto pubblico, sia in termini economici che di qualità del servizio offerto!”.