12 Luglio 2024 - 17:58:33
di Martina Colabianchi
“Vicinanza a lavoratrici e lavoratori e grande attenzione per la più grande azienda della provincia dell’Aquila“.
Così scrivono, in una nota congiunta, il senatore Michele Fina, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il segretario regionale del PD Daniele Marinelli che si sono recati, oggi, davanti ai cancelli della Lfoundry di Avezzano in solidarietà con i lavoratori in sciopero da ieri.
I dipendenti dell’azienda, specializzata in dispositivi elettronici integrati a semiconduttore (microchip), incroceranno le braccia fino al 15 luglio prossimo.
Al centro della protesta le organizzazioni sindacali hanno messo la salute e sicurezza, carichi di lavoro, prospettive future dello stabilimento marsicano che, nell’arco degli ultimi dieci anni, ha perso 400 posti di lavoro. Il processo di trasformazione in corso nella fabbrica potrebbe poi compromettere nel tempo, sempre secondo i sindacati, la stabilità e lo sviluppo del gruppo
“Crediamo che si debba fare chiarezza sulla prospettiva futura in particolare per quanto riguarda i rapporti tra Lfoundry e la mono-committenza che alla fine dell’anno potrebbe lasciare in balia degli eventi lo stabilimento avezzanese con le intuitive conseguenze sui livelli occupazionali“, continua la nota dei dem.
“Crediamo sia altrettanto importante che vengano chiarite le circostanze per le quali siano stati previsti tagli in busta paga sugli extra minimi. Per tutto questo, oltre alla presenza davanti ai cancelli di fabbrica, assicuriamo ogni azione nei confronti del Ministero competente per sensibilizzare le opportune misure a livello governativo“.
“Allo stesso modo, – proseguono – nei prossimi giorni sarà attivato ogni strumento parlamentare e consiliare, anche per mezzo di interrogazioni urgenti, per conoscere le azioni necessarie che Governo e Giunta regionale intendono mettere in campo“.
“Attendiamo l’esito dello sciopero e il confronto con i sindacati nazionali, ma sollecitiamo sin da ora la sottosegretaria Bergamotto affinché convochi presso il Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo in cui l’azienda possa esporre un solido piano industriale superando le incertezze sulla prospettiva futura“, concludono Michele Fina, Pierpaolo Pietrucci e Daniele Marinelli.