13 Luglio 2024 - 10:14:33

di Martina Colabianchi

Poteva essere un simbolo della cultura di alto respiro, prodotta in questa città, da custodire e mostrare con orgoglio, specialmente nel 2026, anno in cui L’Aquila sarà capitale italiana della cultura. Invece con un’azione subdola e violenta, gli Amministratori di questo Comune hanno cancellato un “Murale“ di incontestabile valore, dedicato ad un poeta Edoardo Sanguineti, intellettuale di livello europeo, professore di letteratura italiana in varie università, innovatore della lingua e del linguaggio poetico, unanimemente riconosciuto come una delle menti più alte e nobili del nostro Paese“.

Questo l’inizio di una lettera con cui Anna Maria Giancarli, poetessa aquilana e presidente di Itinerari Armonici, si scaglia contro la cancellazione di un murale in viale Ovidio dedicato ad Edoardo Sanguineti, illustre poeta del Novecento. La questione era già stata sollevata, qualche giorno fa, dal consigliere comunale Lorenzo Rotellini che aveva anche denunciato come anche il murale del muro di Collemaggio, raffigurante il cantante londinese dei Clash Joe Strummer, subirà la stessa sorte.

Entrambe le opere, realizzate nel 2013 dall’artista aquilano Luca Ximenes, erano state commissionate da associazioni cittadine e lo stesso Comune mise a disposizione i muri. Ora, a causa dei lavori che interessano viale Ovidio per una prossima riapertura, il murale dedicato a Sanguineti è stato intonacato. Sulla parete comparivano dei celebri versi del poeta tratti da “Parabola”:

“Minima resistenza, le parole: acqua di voce sopra pietra vera”.

Il Murale cancellato era una vera opera d’arte, autorizzata dalla Sovrintendenza ed ideata all’interno di una manifestazione, ricca di decine di interventi e di soggetti coinvolti per la Giornata mondiale della poesia del 2013 – spiega la poetessa Giancarli -. L’associazione culturale “Itinerari Armonici“, per quanto già realizzato nell’ambito poetico cittadino, già nel 2012 aveva avuto il patrocinio dell’UNESCO il cui presidente era venuto in città per consegnare al Comune un attestato che proclamava L’Aquila “ città centrale della poesia“.

Alla luce di queste stringate informazioni, quello perpetrato si rivela un atto offensivo sia per l’associazione “Itinerari Armonici”, tenuta all’oscuro di tutto, sia per l’assoluta mancanza di rispetto per un’operazione culturale significativa ed attuale nella forma, sia ancora per il Comune stesso che, all’epoca, aveva contribuito a realizzare l’iniziativa“, affonda.

Promuovere e praticare la cultura è un segno di civiltà ed una luce per ogni avanzamento individuale e collettivo. Qualsiasi atto contrario offende e lede questi valori che poggiano soprattutto sull’interazione tra le molteplici forme di cultura per costruire una pacifica convivenza tra i Popoli. Pertanto – conclude Giancarli – la gravità dell’accaduto pregiudica la credibilità di una città che sarà, come dicevo all’inizio, Capitale italiana della Cultura, nella quale, però, accadono simili vicende“.