18 Luglio 2024 - 17:38:08
di Martina Colabianchi
Chieti e L’Aquila tra i peggiori Comuni d’Italia per dispersione idrica. Un dato, quello diffuso da uno studio di Confartigianato, che certamente fa riflettere in questi giorni caratterizzati da un caldo eccezionale e una conseguente emergenza idrica e che hanno visto molti Comuni costretti a misure di contrasto emergenziali e programmate.
Nello specifico, con circa il 70% di acqua potabile che si perde nelle reti, rispettivamente, Chieti e L’Aquila si posizionano al secondo e terzo posto in Italia per questa triste classifica. Un dato che, se confrontato con la media nazionale del 42,4%, evidenzia la gravità della situazione in Abruzzo, seconda regione per perdite idriche con un preoccupante 62,5%.
A soffrire di questa situazione sono soprattutto le imprese artigiane, che in Abruzzo contano 1.312 realtà nei settori manifatturieri ad alta intensità di utilizzo idrico. Tra queste, 411 si trovano nel Chietino, 251 nell’Aquilano, 356 nel Teramano e 294 nel Pescarese. Per un totale di 4.045 addetti a rischio, considerando che l’intera regione conta 2.467 imprese in settori idrointensivi con 28.814 addetti.
Oltre a Chieti e L’Aquila, anche Pescara si distingue in negativo con un 54,8% di acqua dispersa, posizionandosi al 21esimo posto in Italia. Unica nota positiva Teramo, con un dato del 27,9%. I cittadini, esasperati, lamentano disservizi come la mancanza di acqua anche per 24 ore, con calendari di erogazioni regolari che non vengono rispettati. “Le reti sono colabrodo” tuona Confartigianato Chieti L’Aquila, sottolineando come nonostante i costi elevati per utenti e imprese, il sistema idrico abruzzese sia tutt’altro che efficiente.
Confartigianato chiede interventi urgenti per risolvere la situazione, trovando una volta per tutte una soluzione al problema delle perdite idriche. In aggiunta, si chiede una maggiore collaborazione da parte delle istituzioni per sensibilizzare al risparmio idrico, ma è chiaro che la priorità è quella di investire in un sistema idrico moderno ed efficiente.
Sul tema dell’emergenza idrica si è svolto stamani un confronto con l’Aca e l’Ersi al Comune di Pescara. Per Confartigianato Chieti L’Aquila era presente il presidente della categoria Commercio, Niki Sprecacenere. “Sappiamo che c’è un’emergenza idrica che prescinde dal sistema di gestione, anche se dopo anni di allarmi e proclami non abbiamo visto interventi significativi – afferma – Ciò per cui siamo profondamente amareggiati è che settimanalmente viene pubblicato un calendario delle chiusure o delle riduzioni di erogazione, ma puntualmente questo calendario non viene rispettato. Ci sono famiglie che rimangono senz’acqua anche per 24 ore. Il mancato rispetto del calendario a nostro avviso rischia addirittura di generare un consumo maggiore di acqua nei pochi momenti in cui l’erogazione è regolare. I disservizi sono gravissimi e le persone sono disperate”.
“Lo diciamo ormai da tempo, ma nulla cambia – commentano il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo, e il direttore generale, Daniele Giangiulli – I numeri parlano chiaro: ci troviamo di fronte a reti colabrodo e ci attendono settimane difficilissime di emergenza idrica, che rischiano di mettere in ginocchio le imprese e di generare gravi disagi per le famiglie. I dati fotografano l’inadeguatezza del sistema idrico abruzzese, che di efficiente ha ben poco, nonostante i costi alti sostenuti da utenti e imprese. Se è vero che la risorsa idrica sarà sempre meno disponibile, è inaccettabile che in Abruzzo le perdite riguardino più della metà dell’acqua immessa in rete. E’ indispensabile trovare una volta per tutte una soluzione. Agli utenti viene chiesto di ridurre, laddove possibile, i consumi. Siamo disposti a collaborare per sensibilizzare in tal senso, ma i cittadini, gli artigiani e il mondo produttivo abruzzese – concludono Saraullo e Giangiulli – meritano un sistema idrico efficiente e moderno”.
Sara Marcozzi, ex presidente della Commissione di inchiesta sull’acqua: “Quale emergenza? È condizione strutturale”
“L’assurdità della situazione idrica della nostra regione è tutta racchiusa nell’inerzia di molti. Non chiamatela emergenza, non è corretto, si tratta di una condizione strutturale consolidatasi negli anni, meglio parlare di ‘crisi’ idrica“. Così Sara Marcozzi, ex consigliere regionale già presidente della commissione di inchiesta sull’acqua, oggi Responsabile regionale Ambiente e Territorio per Forza Italia.
“Leggo in questi giorni interventi allarmati di consiglieri regionali (ex e nuovamente in carica) che nella passata legislatura hanno votato contro – per fini miserabilmente elettorali – l’istituzione di una Commissione dedicata all’acqua o leggo richieste di aiuto da parte di presidenti di società di gestione che nulla – almeno nulla pare – hanno fatto per pervenire all’unica soluzione possibile del problema: la fusione delle attuali sei società di gestione in un’unica grande società abruzzese. Una “Abruzzo Acque” che abbia la capacità di programmare e sostenere gli interventi necessari all’interconnessione delle reti tra le odierne 6 società, per portare l’acqua da dove ce n’è in abbondanza a dove serve. Gli interventi necessari sono tutti scritti nella relazione finale della Commissione di inchiesta che ho presieduto nella passata legislatura consiliare regionale. Serve solo volontà politica da parte degli amministratori di procedere a una svolta nella gestione del sistema idrico abruzzese e la volontà dei presidenti delle società di gestione di fare un passo indietro nell’interesse dell’intera comunità abruzzese. Mi domando cosa altro deve accadere per mettere in sicurezza le nostre riserve idriche!” conclude Marcozzi.