18 Luglio 2024 - 12:10:27

di Redazione

Manca solo una firma, quella dell’ingegner Marturano dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), per poter riaprire in deroga la funivia del Gran Sasso, chusa lo scorso 1 maggio.

Agli inizi di giugno era arrivata la risposta positiva dell’Ansfisa alla richiesta del Comune di proroga dell’esercizio, con l’obbligo di rinnovo del nulla osta al pubblico esercizio ogni 30 giorni e di un report mensile sul monitoraggio dell’impianto da inviare alla stessa agenzia.

La riapertura sarebbe dovuta avvenire entro il mese di giugno.

Nel frattempo lo scorso 2 luglio con la determinazione dirigenziale n. 3015 il Comune ha nominato la commissione di gara per l’affidamento dei servizi di progettazione e direzione dei lavori relativi ai lavori di sostituzione delle quattro funi portanti della funivia.

Intanto, in attesa della firma, l’intero indotto soffre e subisce inevitabilmente le ripercussioni della chiusura. Si parla, infatti, di un 30% circa di fatturato in meno per strutture ricettive e attività commerciali.

“Noi siamo pronti – afferma il consigliere comunale Luigi Faccia, delegato alla Montagna – Non è colpa dell’amministrazione. Gli uffici hanno fatto quello che dovevano, tutte le prescrizioni sono state eseguite alla lettera e tutto è a posto. Purtroppo la mancanza della firma crea nervosismo nel teritorio e problemi alla strutture ricettive e commerciali”.