18 Luglio 2024 - 12:17:51

di Redazione

“I commissariamenti vanno fatti e prima possibile. Non saranno ammessi ulteriori ritardi: l’amministrazione comunale risponde con impegni concreti, seri e proficui”.

Lo afferma l’assessore alla Ricostruzione privata Roberto Tinari.

“Per comprendere appieno il problema, bisogna partire dai dati di fatto, ovvero dai commissariamenti effettuati in questi anni e dai risultati raggiunti. Se si analizzano le cifre, si comprende che la scelta recentemente effettuata dall’amministrazione comunale è stata tanto necessaria quanto doverosa, non rinviabile e urgente. Bisogna assumersi la responsabilità, non avere paura e andare avanti. Nei momenti iniziali di questa operazione, la gran parte degli aspiranti commissari si erano proposti ignari delle difficolta, alcuni spinti per dare un contributo utile alla città e alla Municipalità, altri ancora incentivati dal miraggio di percepire il 2% del contributo”, aggiunge.

“Decisioni tutte lecite e in taluni casi anche lodevoli, ma certamente non utili a risolvere il problema della ricostruzione. La scelta operata da questa amministrazione nasce proprio da qui, dall’impossibilita manifesta di riuscire, dopo 15 anni, a fornire una soluzione a quelle pratiche bloccate, senza sbocchi. Il sistema dell’algoritmo che sceglieva gli aspiranti commissari solo grazie a combinazioni fortunate, visti i risultati, non poteva e non può andare avanti. A queste difficoltà si è aggiunto un altro problema, quello di dover rimuovere il commissario già nominato. In sostanza le modalità precedentemente attuate non portavano a risultati concreti; il vecchio sistema non ha funzionato per questo motivo, anche se l’iniziativa in sé era nata con nobile intento di risolvere il problema della ‘pigrizia’ nella ricostruzione di taluni complessi edilizi”, precisa.

“Proprio alla luce di quanto sopra, sei mesi fa abbiamo avviato una diversa procedura, che mira a individuare, come commissari, personalità di spessore, con requisiti chiari e in grado di portare a compimento la ricostruzione degli immobili loro affidati. Di qui l’idea di stabilire che sarà una commissione esaminatrice a far cadere la scelta su candidati affidabili. Un organismo composto da persone di alto profilo che non solo provvederà a scegliere i commissari, ma seguirà anche le pratiche che verranno affidate agli stessi fino alla fine, con tempi certi di realizzazione”, prosegue.

“Si poteva fare di meglio? Certamente sì, come per tutte le cose. Ma di sicuro dovevamo affrontare questo problema con un approccio diverso dal passato, quando le scelte effettuate avevano portato a dei risultati tangibili circa l’insufficienza della pratica adottata, con un numero ridottissimo di casi risolti rispetto ai commissariamenti assegnati. Ringrazio il consigliere Romano per aver posto l’accento su una questione importante e ribadisco, così come è già stato detto in V Commissione con il Dir. Arch. Roberto Evangelisti, che non cinque, ma tutte le pratiche ancora sospese saranno seguite con la massima attenzione e all’inerzia ingiustificata ci saranno commissariamenti.  Ci aspetta un duro lavoro. La ricostruzione deve andare avanti. Capisco il ruolo dell’opposizione, ma allo stesso tempo abbiano una responsabilità verso la città che è iniziato il 6.4.2009, responsabilità da cui nessuno può tirarsi indietro. Nessuno”, conclude.

Paolo Romano: “Fallimento dell’Amministrazione”

L’assessore alla Ricostruzione Privata, Roberto Tinari, sente l’esigenza di spiegare a mezzo stampa il fallimento di questa amministrazione che in sette anni non è riuscita a dare un indirizzo ai commissariamenti degli edifici in ricostruzione risultati inadempienti e per questo bloccati nei lavori; mi ringrazia anche per aver convocato una seduta di Commissione Garanzia e Controllo sull’argomento cogliendo l’importanza della questione: mi fa piacere, naturalmente, ma Tinari non centra la complessità dei miei dubbi che neanche il dirigente Evangelisti, in sede di Commissione, è riuscito a fugare: perché si è resa necessaria la nomina di due “esperti”, risultati poi due membri della Guardia di Finanza in quiescenza, per individuare e scegliere i commissari e per affiancarli nelle pratiche assegnate? Cosa non funzionava nel metodo dell’estrazione dei nominativi dall’albo, cosa non funzionava nell’albo stesso, tanto da cambiarlo tre volte in sette anni, e in cosa hanno deficitato gli uffici comunali che si occupavano di supportare i commissari nelle pratiche?“.

Ribadisco di non avere nulla contro le due figure individuate, ma mi chiedo quale sia la necessità di ricorrere a due professionalità esterne in quiescenza, con, in aggiunta, un aggravio di spesa per l’Ente quando la retribuzione dei commissari è a carico del contributo concesso; inoltre mi domando quale sia il motivo per non utilizzare la convenzione con Abruzzo Progetti e perché nella determina di conferimento si fa esplicito riferimento a soli 5 aggregati e non a tutte le pratiche bloccate e ancora in attesa di commissariamento. Domande legittime che verranno riprese nelle sedi deputate e che accenderanno un faro anche sulla stasi di edifici e aggregati divenuti tristemente famosi per la mole di annunci fatti in questi anni, come quelli crivellati di via XX settembre (zona ex Anas) o come l’Hotel Duca degli Abruzzi oltre a diversi aggregati nei centri storici il cui mancato ripristino provoca il drammatico perdurare delle zone rosse“.