20 Luglio 2024 - 09:53:40

di Vanni Biordi

L’economia abruzzese mostra un andamento disomogeneo all’interno delle sue quattro province. Secondo gli ultimi dati contenuti nella tabella delle previsioni di crescita elaborate dall‘Ufficio studi della Confederazione Generale Italiana dell’Artigianato su dati Prometeia, due province, Teramo e Pescara, registrano una crescita positiva del valore aggiunto reale nel 2024 rispetto al 2019, mentre le altre due, L’Aquila e Chieti, fanno registrare una variazione negativa.

Teramo è la provincia abruzzese con la crescita più alta con un +2,80%, seguita da Pescara +1,05%. L’Aquila -2,14% e Chieti -1,08% registrano invece una diminuzione del valore aggiunto reale. L’Aquila è la provincia più colpita dalla crisi economica, con un calo di oltre due punti percentuali.

Le cause di questa disomogeneità sono diverse. Teramo e Pescara hanno beneficiato di una diversificazione economica maggiore rispetto a L’Aquila e Chieti, che sono più legate a settori tradizionali come l’agricoltura e l’industria manifatturiera, che hanno sofferto maggiormente negli ultimi anni.

Inoltre, Teramo e Pescara hanno beneficiato di una serie di investimenti in infrastrutture e turismo negli ultimi anni, che hanno contribuito a stimolare la crescita economica.

La situazione economica dell’Abruzzo è quindi complessa e richiede un’analisi attenta. È importante che le politiche di sviluppo regionale siano mirate a ridurre le disuguaglianze tra le diverse province e a favorire la crescita in tutti i territori.

In particolare, la governance regionale dovrebbe iniziare ad investire in infrastrutture per migliorare la mobilità e l’accessibilità delle aree interne, promuovere l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese, sostenere maggiormente il turismo e l’agricoltura di qualità e investire nella formazione e nel capitale umano.

Oltre alla crescita del valore aggiunto reale, altri indicatori economici per l’Abruzzo ci dicono che il tasso di disoccupazione è in aumento, soprattutto tra i giovani, il tasso di natalità è in calo e il divario tra redditi è tra i più alti in Italia.

Questi indicatori indicano che l’Abruzzo ha ancora molta strada da fare per raggiungere gli standard economici delle altre regioni italiane, ma i dati sulla crescita del valore aggiunto reale di Teramo e Pescara offrono un barlume di speranza per il futuro.

L’economia abruzzese mostra segni di ripresa in alcune province, ma è ancora lontana dai livelli prima del Covid. Vien da se che questo è il momento di offrire un maggiore impegno da parte di tutte le istituzioni e degli attori economici per far ripartire l’economia regionale e garantire un futuro migliore a tutti i cittadini abruzzesi.