23 Luglio 2024 - 17:36:44
di Martina Colabianchi
“Spiace non riuscire a farmi capire dai colleghi consiglieri di maggioranza, spero di esser chiaro almeno con gli abruzzesi. L’intervento del presidente Sospiri lascia irrisolte le due gravi questioni che inficiano la legge-mancia“.
Ad affermarlo è il capogruppo di opposizione Luciano D’Amico, in merito alla legge approvata lo scorso 28 dicembre dal Consiglio regionale e ribattezzata dalle opposizioni “legge mancia” in quanto avrebbe distribuito 22 milioni e 322mila euro a 2.287 enti e associazioni senza alcuna forma di evidenza pubblica e per mere finalità elettorali.
A Luciano D’Amico, che per primo era intervenuto sulla questione chiedendo l’abrogazione della legge, aveva risposto il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri sostenendone invece l’importanza in quanto colmerebbe “le lacune che oggi fanno vittime soprattutto tra gli Enti locali e i Comuni più piccoli che rimangono fuori dalle grandi voci di finanziamento“. Inoltre, supporterebbe “l’attività preziosa, mai banale, di centinaia di Associazioni culturali, sportive e sociali del nostro Abruzzo“.
La prima questione che, secondo D’Amico, inficerebbe la “legge mancia” riguarda lo “stabilire la priorità degli interventi“. Il capogruppo ne individua tre:
“La sanità. Non si può accettare che i malati oncologici siano costretti a percorsi di cura poco agevoli e più in generale è inammissibile che gli abruzzesi siano limitati nelle cure da lunghe liste d’attesa con un sistema sanitario regionale che solo nel 2023 ha prodotto un disavanzo di 128 milioni di euro (e nulla sappiamo del disavanzo già formatosi per il 2024).
I trasporti. Per tutta una serie di questioni sono aumentati i prezzi dei biglietti del trasporto pubblico del 20%; dati alla mano e facendo una politica contro gli sprechi, il trasporto pubblico locale può essere gratuito per gli abruzzesi o comunque gli abruzzesi potrebbero usufruire di tutto il trasporto regionale con un abbonamento annuale dal costo contenuto e in base al reddito.
L’economia. Gli agricoltori, ad esempio, sono in attesa dei ristori per i danni causati dalla peronospora”.
“La Regione – prosegue – ha impegnato 22,3 milioni di euro per il finanziamento di circa 2.300 realtà fra cui presumibilmente: 20 circoli tennis, 13 scuole di danza, 59 squadre sportive, 14 motoclub, 25 squadre di pallavolo, e tante altre associazioni. La motivazione del finanziamento è il sostegno dell’attività riservate ai soli soci, in molti casi paganti, a chiara finalità privata. È la Costituzione italiana, con il principio della sussidiarietà orizzontale, che ci invita a finanziare associazioni ed enti, ma precisa l’art. 118, per lo svolgimento di attività di interesse generale“.
“Seconda questione – incalza D’Amico -: se, superate le valutazioni di cui al punto precedente, fosse ritenuto opportuno elargire contribuzione per finalità di interesse generale, sarebbe necessario garantire un processo di selezione caratterizzato da trasparenza e imparzialità, al fine sia di rendere possibile la partecipazione di tutti gli enti, associazioni e altre realtà, e garantire, fissati i criteri, la massima efficacia nell’allocazione delle risorse“.
“È chiara la necessità di offrire sostegno al tessuto sociale regionale – sempre dopo aver garantito le funzioni di cui la Regione è titolare – ma si censura e si richiede con forza di abrogare la legge-mancia per una questione di metodo, dovendo garantire nell’utilizzo di risorse pubbliche trasparenza e imparzialità”.
“Da ultimo, il sostegno ai Comuni. Dall’analisi dell’elenco dell’allegato 3 al bilancio, ben 66 Comuni su 305 della Regione non sono stati interessati da concessione di finanziamenti né direttamente, né indirettamente attraverso enti e associazioni presenti sul proprio territorio. Così, ad esempio, perché il Comune A risulta beneficiario direttamente e indirettamente di 11 finanziamenti nel 2023/2024, 6 nel 2022/2023, e il Comune B di nessuno? Perché i cittadini del Comune C hanno avuto circa 270 euro pro-capite di finanziamento e i cittadini del Comune D nulla?“.
“Per tutti questi motivi, chiedo che venga abrogata la legge-mancia 2024 e che non ve ne siano altre in futuro“, conclude D’Amico.