24 Luglio 2024 - 18:04:25

di Redazione

In occasione della riapertura all’Aquila del Santuario di Roio si celebra non solo la bellezza, la spiritualità e la storia, ma anche il ruolo della ricerca scientifica. La storia del Santuario negli ultimi quarant’anni si incrocia con quella del Laboratorio LasE.R. del Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell’Informazione e di Economia dell’Università dell’Aquila.

Il laboratorio, fondato cinquant’anni fa, applicando metodologie ottiche innovative nel campo della conservazione e del restauro si è già distinto per aver partecipato al restauro del capolavoro di Piero della Francesca “La Resurrezione” nel Museo Civico di Sansepolcro (Arezzo).

Il Laboratorio ha applicato tecniche diagnostiche innovative sulle opere d’arte custodite nel Santuario, in particolare gli affreschi di Giacomo Farelli (1629 – 1706) uno dei maggiori esponenti della pittura napoletana dell’Italia barocca. Prima e dopo il terremoto, il Laboratorio ha effettuato un monitoraggio continuo, sia degli affreschi sia della statua lignea.

Tutte le informazioni acquisite sono confluite nell’archivio del Laboratorio Las.E.R., che si è rivelato molto importante nelle successive fasi di restauro. Sono stati installati, per la prima volta in Abruzzo, avanzati sistemi di climatizzazione, sia per garantire il benessere delle persone sia la conservazione ottimale delle opere d’arte.

Altri progetti di controllo delle condizioni microclimatiche sono in itinere. Questa riapertura riconosce il contributo della scienza nella conservazione del patrimonio culturale.