27 Luglio 2024 - 12:07:42

di Martina Colabianchi

Dopo la sentenza choc che ha, di fatto, scagionato la Presidenza del Consiglio dei ministri da ogni responsabilità per la morte di sette studenti in vari crolli nel terremoto del 2009, definendo “incauta” la condotta degli stessi studenti, il consigliere dem Pierpaolo Pietrucci torna a chiedere, come fatto due anni fa proprio dal Pd, che siano le istituzioni ad assumersi le spese legali a carico delle famiglie dei ragazzi morti sotto le macerie.

Pietrucci rilancia la proposta in una nota, dove sottolinea che “sarà importante partecipare martedì prossimo al presidio che si terrà alle 18,00 nel parcheggio del Tribunale dell’Aquila“.

Viviamo come uno sfregio, un nuovo, insopportabile dolore nella vita dei familiari delle vittime e nella coscienza civile del paese, – scrive – la sentenza della Corte d’Appello che ha negato il risarcimento in favore delle famiglie di sette studenti (Nicola Bianchi, Ivana Lannutti, Enza Terzini, Michele Strazzella, Daniela Bortoletti, Sara Persichitti e Nicola Colonna) morti nel terremoto del 6 aprile 2009, accusandoli di “condotta incauta”, cioè di aver sottovalutato i rischi connessi alle ripetute scosse. Una colpa assurda“.

“Non solo nessun risarcimento, dunque. Non solo l’accusa infamante di essere colpevoli della loro stessa morte. Non solo lo Stato assolve sé stesso. Ma addirittura si condannano le famiglie delle vittime a pagare le spese legali per un ammontare superiore a 15mila euro. Uno scenario intollerabile. Per questo mi permetto di rilanciare la proposta che tutti noi rappresentanti del Partito Democratico – parlamentari, consiglieri regionali, provinciali, comunali, dirigenti del partito – avanzammo il 13 ottobre di due anni fa: le Istituzioni si assumano le spese legali a carico delle famiglie dei ragazzi morti sotto le macerie”.

Senza smettere di indignarci per una sentenza che “colpevolizza” le vittime del terremoto e assolve gli organi che, in quei giorni, cercavano di minimizzare o tranquillizzare la popolazione impaurita, c’è bisogno di un gesto concreto di impegno e solidarietà – continua -. La dignità delle vittime è sacra e nessuno – nemmeno un magistrato o una Corte – può permettersi di calpestarla. Vogliamo continuare a credere nella giustizia. E in questa sfida lo Stato e le Istituzioni devono essere in prima fila, assumersi le proprie responsabilità e percorrere l’unica strada giusta: sostenere le vittime incolpevoli“.

Per questo chiediamo che il Comune dell’Aquila, la Provincia, la Regione Abruzzo, e ogni altro Ente che avverta il valore della posta in gioco, deliberino immediatamente di assumersi tutte le spese legali a carico dei parenti delle vittime fino alla fine del giudizio. Ci sembra questo il modo responsabile e serio per dimostrare, oltre la solidarietà morale, anche il sacrosanto sostegno concreto verso i cittadini, – conclude Pietrucci – restituendo alle Istituzioni il coraggio e il prestigio che sempre devono rappresentare“.