27 Luglio 2024 - 09:24:18
di Martina Colabianchi
Ancora cattive notizie per la nostra regione sul fronte idrico in cui, in questa calda estate, si stanno riscontrando non poche criticità legate alla siccità, con i Comuni costretti spesso a ricorrere a programmi di razionalizzazione e misure di emergenza come la sospensione dell’erogazione nelle ore notturne.
L‘Istat rileva che l’Abruzzo è la seconda peggiore regione italiana per quanto riguarda la dispersione idrica: il 62,5% dell’acqua potabile immessa in rete va persa, contro una media nazionale del 42,4%.
I dati, gli ultimi disponibili, sono risalenti al 2022: quell’anno, in tutta la regione sono stati immessi in rete 253,4 milioni di metri cubi di acqua, pari a 545 litri pro capite al giorno (la media italiana è di 371), ma sono stati erogati solo 95,1 milioni, cioè 205 litri pro capite (214 in Italia).
I comuni di Chieti e dell’Aquila, inoltre, sono al secondo e terzo posto della classifica italiana dei territori in cui si disperde più acqua potabile, con perdite rispettivamente del 70,4% e 68,9%.
Pescara, invece, è in 21° posizione, con perdite pari al 54,8%; si salva solo Teramo, con un dato pari al 27,9%.
Le criticità che questo quadro porta nel settore agricolo e nel mondo produttivo sono pesanti. Secondo uno studio di Confartigianato Chieti L’Aquila, sono 2.467 le imprese abruzzesi che operano nei comparti manifatturieri con la maggiore intensità di utilizzo dell’acqua, a rischio emergenza a causa della situazione attuale.
“La situazione di siccità nei campi dell’area vestina è preoccupante: i fiumi e i laghi sono quasi a secco, i pozzi sono senza acqua. Se non dovesse piovere nelle prossime settimane, si prospetta un disastro per l’agricoltura“.
È l’allarme lanciato dal sindaco di Penne, Gilberto Petrucci. Sul tema interviene anche il Comitato Bonifica sostenibile, di cui fanno parte centinaia dei circa 50mila soggetti privati i cui allacci alla rete idrica sono gestiti dal Consorzio Bonifica Centro:
“Nella Vallata del Tavo siamo in piena emergenza idrica a causa dell’incomprensibile chiusura della diga di Penne, lavori di manutenzione straordinaria che non apporteranno alcun beneficio alla capienza dell’invaso e hanno privato gli agricoltori anche della poca acqua esistente“.
Decine i titolari di aziende agricole di varie dimensioni che da almeno una settimana si trovano a fronteggiare la mancanza assoluta di acqua per irrigare i terreni, con danni a volte irreversibili per gli
orti, e altri che segnalano rotture delle condotte e il conseguente spreco di acqua, senza ottenere risposte in merito alla possibilità di interventi di riparazione.