02 Agosto 2024 - 17:05:01

di Martina Colabianchi

I senatori Michele Fina (Pd) e Gabriella Di Girolamo (M5S) hanno presentato un’interrogazione al ministro Adolfo Urso sull’azienda L-Foundry di Avezzano chiedendo, in sintesi, di essere informati sulla strategia che il Governo intende mettere in atto sui semiconduttori e chiedendo l’apertura di un tavolo di crisi.

La storia dello stabilimento L-Foundry di Avezzano è legata in modo indissolubile con la Marsica, con le lavoratrici e i lavoratori che lo hanno reso un patrimonio non solo per il territorio ma per il Paese – così spiegano i due senatori in una nota -, merito alla vertenza dello stabilimento di Avezzano“.

Proprio qualche settimana fa i dipendenti dello stabilimento marsicano, specializzato da trent’anni nella produzione di dispositivi elettronici integrati a semiconduttore, avevano incrociato le braccia per cinque giorni. Al centro delle rivendicazioni la salute e la sicurezza, i carichi di lavoro e le prospettive future dell’azienda che, nell’arco degli ultimi dieci anni, ha perso 400 posti di lavoro.

“Da settimane si rincorrono notizie sulle condizioni dell’azienda e abbiamo partecipato con spirito di ascolto e vicinanza alle manifestazioni promosse dal sindacato presso i cancelli dello stabilimento. Abbiamo potuto raccogliere le preoccupazioni di lavoratrici e lavoratori ai quali abbiamo garantito tutto il nostro impegno al loro fianco. Anche per questo ci siamo tempestivamente attivati per interrogare il Governo su questa vicenda. Un’interrogazione – spiegano i due senatori di Pd e M5S – specifica sul sistema industriale dei semiconduttori che non si comprende a quale livello di priorità sia tra quelle del Ministro delle Imprese“.

L’abbiamo fatto perché crediamo sia giusto e urgente spostare il livello di interlocuzione sul Governo nazionale e perché la questione è certamente di politica industriale, di quanto sul mercato strategico dei semiconduttori si voglia investire e nel contesto generale quale specifica iniziativa si voglia riservare alla L-foundry di Avezzano. Va ricordato infatti che alcune scelte il Governo ha già compiuto per altri stabilimenti impegnati nel mercato dei chip in altre regioni italiane: nulla invece è dato di sapere sulla L-Foudry e sul territorio marsicano. Serve un tavolo di crisi che metta insieme tutte le parti coinvolte: per ottenerlo aspettiamo di ascoltare anche una voce più forte della Regione che certamente può aiutare un percorso ordinato e di tutela dello stabilimento – concludono Fina e Di Girolamo – e dei livelli occupazionali“.