07 Agosto 2024 - 12:01:53

di Tommaso Cotellessa

L’importanza e la necessità del fare memoria in alcune giornate di fa impellente. Sono giornate come quella di domani, giovedì 8 agosto, che vengono a richiamarci alla responsabilità del ricordo e all’impegno della costruzione di un presente più giusto, forte degli avvenimenti passati.

Ricorre domani l’anniversario di una giornata simbolo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. Nell’ 8 agosto del 1956 262 minatori, di cui 136 italiani, morirono a causa di un tragico crollo nella miniera  di carbone Bois du Cazier della cittadina belga di Marcinelle.

Una giornata drammatica che consegnò alla storia il terzo peggiore incidente per numero di vittime tra gli immigrati italiani all’estero.

In quella drammatica giornata l’Abruzzo pagò un conto salatissimo, furono 60 gli abruzzesi che persero la vita quel giorno. Morirono tutti sul posto di lavoro, cercando di guadagnarsi la pagnotta per costruire una vita differente.

La tragedia si consumo a causa di un incendio, causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. Le fiamme provocarono il diffondersi un fumo che riempì tutto l’impianto sotterraneo.

La giornata di domani, così come quei 262 minatori, lavoratori, italiani, emigranti vengono a ricordarci l’importanza dei diritti dei lavoratori. Del diritto ad un posto di lavoro sicuro, del diritto al giusto salario, del diritto al futuro. Quel futuro che per quei lavoratori si interruppe a Marcinelle sotto le pietre di una miniera.

Domani saranno molte saranno le celebrazioni in occasione dell’anniversario.

Anche il Comune di San Severo nel Foggiano celebrerà la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“Ricordiamo quel tragico giorno di 68 anni fa e tutti quei laboratori della nostra nazione, in gran parte del vicino Abruzzo, che persero la vita in quei giorni. Per fortuna oggi le condizioni di sicurezza sul lavoro sono assai migliorate, ma, malgrado tutti gli sforzi compiuti, le leggi attuate ed introdotte e i controlli assai intensificati, pure oggi sono ancora numerosi, troppi, gli incidenti”, dichiarano la sindaca Lidya Colangelo e l’assessore con delega al welfare Bruno Savino.

“Periodicamente – aggiungono – le cronache devono occuparsi di questi tristi eventi che nel recente passato hanno fortemente scosso pure la nostra città che non dimentica quei giorni e quelle persone che non ci sono più, strappate alla vita troppo presto ed in modo tragico.
Anche in questa circostanza vogliamo ribadire l’impegno della civica amministrazione di San Severo al fine di mettere in campo ogni iniziativa utile per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Per ricordare la giornata, le bandiere di palazzo Celestini, sede del Comune, saranno esposte a mezz’asta.

Era l’8 agosto del 1956 quando la miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle venne distrutta da un terribile incendio, causato da un cortocircuito – questo il ricordo del deputato abruzzese di Fratelli d’Italia Guerino Testa -. A perdere la vita, arsi vivi, furono 262 lavoratori, provenienti da 12 diversi Paesi. Più della metà di loro erano italiani e tra i nostri connazionali c’erano 60 abruzzesi originari di tutte e quattro le province, con prevalenza della zona di Pescara ed in particolare delle località di Manoppello, Lettomanoppello e Turrivalignani. Erano uomini e donne che avevano lasciato la loro terra nella speranza di un futuro migliore per se stessi e per le loro famiglie. Uomini e donne che lavoravano con dedizione, spesso in condizioni disumane. La tragedia di Marcinelle, ferita aperta nella storia dell’Italia e dell’Europa intera, è una delle pagine più nere dell’emigrazione italiana all’estero. Ricordiamo con commozione i nostri connazionali che hanno perso la vita a Marcinelle, simboli del sacrificio del lavoro italiano nel mondo“.