13 Agosto 2024 - 16:49:49
di Martina Colabianchi
Non ce l’ha fatta l’orso marsicano investito questa notte sulla rampa della Sora-Avezzano, all’altezza dello svincolo di Canistro: l’animale è stato trovato morto dopo ore dai responsabili del Pnalm.
Le prime comunicazioni avevano fornito ipotesi incoraggianti circa le buone condizioni di salute del plantigrado come quelle dell’automobilista alla guida. Pare che l’orso, infatti, dopo essere stato investito, fosse riuscito a camminare e spostarsi verso una scarpata dove avrebbe trovato riparo.
Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), aveva però sottolineato come fosse quasi impossibile, in realtà, capire di quale orso si trattasse dato il cospicuo numero degli esemplari sul territorio.
I vertici del Parco hanno confermato che la carcassa dell’orso è stata trasportata allo Zooprofilattico di Teramo per le indagini del caso.
Secondo una prima ricognizione si tratterebbe di un maschio di oltre 20 anni: le analisi che si effettueranno a Teramo, oltre a stabilire le cause della morte, dovranno anche rintracciare il “nome” dell’animale, tramite il dna, per ricostruire la sua storia.
Sulla brutta vicenda, che riaccende anche il ricordo dell’investimento mortale dell’amatissimo orso Juan Carrito lo scorso anno, è intervenuta l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) che, in una nota, annuncia la presentazione di un esposto per chiedere la verifica di quanto accaduto.
Gli animalisti, soprattutto, insistono sulla necessità di costruire i ponti erbosi che permetterebbero il passaggio degli orsi e degli altri selvatici senza mettere a repentaglio la loro vita e anche quella degli automobilisti.