14 Agosto 2024 - 17:01:11

di Martina Colabianchi

Dopo la morte di Juan Carrito, investito nel gennaio 2023 sulla strada statale 17, che collega Castel di Sangro a Roccaraso, ieri un altro orso bruno marsicano è morto investito, questa volta sulla statale 690 Avezzano – Sora,  all’altezza di Canistro in Valle Roveto.

Legambiente, in una nota, torna a chiedere con urgenza misure a tutela dell’orso marsicano, uno dei simboli della nostra Regione, come la realizzazione di corridoi ecologici su cui l’Italia è in ritardo.

La morte di un orso – commenta Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente è sempre una grave perdita in termini di biodiversità perché la scomparsa anche di un solo esemplare in una popolazione talmente ridotta in termini numerici, rappresenta un danno di enormi proporzioni, considerando inoltre che le femmine si riproducono poche volte nell’arco della loro vita e non sono quindi in grado di compensare con le nascite eccessivi livelli di mortalità“.

Gestire e coesistere con questi esemplari significa anche saper mettere in campo interventi non più rimandabili – prosegue – : tra questi è urgente la messa in sicurezza dal rischio rappresentato dalle infrastrutture di trasporto (strade, autostrade, ferrovie…) con misure di road ecology ormai studiate da anni e poco applicate, così come la realizzazione di corridoi ecologici veri, che possano mitigare il consumo di suolo e sanare la frammentazione degli habitat“.

Per questo torniamo a proporre e a chiedere con urgenza – aggiunge Raimondi il corridoio di connessione tra il Parco d’Abruzzo e il nascente Parco nazionale del Matese lungo il corso dell’Alto Volturno, fondamentale per la tutela dell’orso. Su questo chiediamo al Ministero dell’Ambiente di finanziare con maggiori risorse economiche le attività di tutela dell’orso bruno marsicano, oggi assolutamente inadeguate, e mettere le regioni e le aree protette in condizione di tutelare efficacemente la specie a rischio. Si potrebbe iniziare a finanziare proprio il Parco Nazionale Abruzzo Lazio Molise (PNALM), un’area protetta con cento anni storia e già portavoce di azioni virtuose nella gestione dell’orso bruno marsicano, per fare gli investimenti di road ecology necessari per rendere le infrastrutture più sicure anche per gli orsi. La tutela, la conservazione e la gestione di questa specie endemica dell’appennino va portata avanti attraverso interventi di lungo periodo e un impegno comune basato su un’alleanza solida e forte tra parchi, comunità locali e istituzioni“.

Legambiente ricorda, poi, che nell’ultimo Rapporto orso marsicano 2023, disponibile anche sul sito del PNALM, dal 1970 al 2023 le cause di morte sono ascrivibili per il 32% ad origine antropica (gli incidenti tra questi), 48% illegale e 20% per cause naturali.

Quindi le cause di morte dipendono in ampia percentuale (80% sommando antropica e illegale) dalle attività umane, 14 i casi accertati di incidenti stradali sempre in questo arco di tempo.

Piacente e Fina (Pd): “Servono interventi sulla Superstrada del Liri”

Siamo all’ennesima perdita di un orso Marsicano per incidente stradale. Una grave perdita per una specie a rischio – così in una nota il segretario provinciale del PD Francesco Piacenteormai sulla superstrada del Liri è una strage continua di animali selvatici e lo sanno bene gli utenti di questa arteria. Una superstrada tristemente famosa per i numerosi incidenti, spesso gravissimi, che la caratterizzano. E a questa situazione di particolare pericolo contribuiscono anche le numerose presenze di animali vaganti sempre più crescenti. C’è bisogno di più manutenzione per assicurare l”integrità delle recinzioni laterali e di maggiori investimenti per sistemi di sicurezza e dissuasori. Il faraonico progetto di raddoppio presentato in pompa magna dal Presidente Marsilio nel 2022 è ormai caduto nel dimenticatoio come avevamo ampiamente previsto. Con maggiore serietà ci si impegni per trovare le risorse necessarie a manutenzioni e messa in sicurezza, anche attraverso la costruzione di attraversamenti naturali“. 

Interviene sulla vicenda anche il senatore Michele Fina: “Chiederò con urgenza che il Ministro delle Infrastrutture venga a riferire in Parlamento sulle condizioni della superstrada del Liri. Sin dal novembre 2022 nella commissione infrastrutture di cui sono componente chiesi conto al Ministro Salvini delle annunciate risorse per il raddoppio della SS 690: il Ministro dichiarò che dell’ annunciato progetto non risultava pressoché nulla negli uffici ministeriali. La vicenda della grave perdita dell’orso Marsicano e del grave pericolo che corrono quotidianamente gli automobilisti riapre una questione mai risolta. Servono immediatamente risorse e idee progettuali per messa in sicurezza e attraversamenti naturali, come per i migliori esempi delle infrastrutture stradali del nordeuropa“.