16 Agosto 2024 - 17:19:55
di Martina Colabianchi
La delibera di Giunta regionale pubblicata il 12 agosto, che prevede l’abbattimento selettivo dei cervi, continua a far discutere abruzzesi e non, dentro e fuori dalla politica e dalle associazioni animaliste e ambientaliste.
“Negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causate dai cinghiali. Addirittura dai dati sul monitoraggio delle popolazioni dei cervidi in Abruzzo emerge la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018 in termini assoluti, costringendo operatori del settore e associazioni agricole a chiedere sempre più insistentemente alla Regione Abruzzo una presa di posizione chiara per contrastare il problema“.
Così il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Emanuele Imprudente, motiva la delibera da lui fortemente promossa ma che sta creando non poche polemiche anche fuori regione, con un numero elevatissimo di commenti contrari sui social e che, molto spesso, invitano addirittura a “boicottare” l’Abruzzo come meta turistica.
Ma andiamo con ordine.
Dal prossimo 14 ottobre fino al 15 marzo 2025 inizieranno i prelievi del cervo esclusivamente nei due comprensori regionali ricompresi nei territori degli ATC Avezzano, Sulmona, Subequano, L’Aquila e Barisciano e al di fuori delle aree protette e delle aree ad esse contigue. La caccia, insomma, sarebbe limitata ad aree con alta densità della specie, dopo oltre tre anni di studi di fattibilità, censimenti e monitoraggi svolti sul territorio, in stretta collaborazione con tecnici faunistici anche di altre Regioni e dopo il parere positivo sul Piano di Gestione del Cervo 2024-2025 da parte dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
A motivare la decisione, certamente drastica, ci sarebbero i dati: nel periodo 2019-2023 i danni provocati dai cervi all’agricoltura sono stati pari a 895.340 euro, ai quali andranno aggiunti quelli del 2024 che porteranno la somma ben oltre il milione di euro. Oltre ai danni alle colture, sono aumentati gli incidenti stradali causati da cervi (pari a 806 denunciati nel periodo 2019-2023), spesso con danni agli esseri umani. Per completezza si rappresenta che anche nel 2024 sono già numerose le segnalazioni di impatti tra auto e cervi sulle strade abruzzesi.
Sono espressamente preposti al “prelievo selettivo (caccia di selezione)” solo i soggetti appositamente formati e certificati, i “selecontrollori”, iscritti ad un albo specifico: cacciatori con specifiche qualifiche e titoli che consentono loro di praticare questa particolare attività venatoria. La stessa ISPRA, organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le Regioni e le Province, per il Cervo esprime parere favorevole ai piani di prelievo proposti per i comprensori di gestione 1 e 2 ed, in particolare fa presente che “I periodi proposti per il prelievo del Cervo risultano coerenti con le indicazioni fornite da questo Istituto e con le caratteristiche eco-etologiche della specie“.
Se le parole di Imprudente trasmettono una granitica certezza di fare del bene sia alla fauna sia ad agricoltori ed automobilisti, c’è chi all’interno della maggioranza non ci sta a “sacrificare” uno dei simboli della nostra regione. È il caso del coordinatore regionale di Forza Italia in Abruzzo e presidente della Prima Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano.
“Sono fermamente contrario alla decisione della Giunta Marsilio di autorizzare la caccia al cervo in Abruzzo a partire da ottobre che porterebbe all’abbattimento selettivo di quasi 500 esemplari di una specie che, come l’orso marsicano, è diventata un simbolo della nostra regione, amata e rispettata da cittadini e turisti“, ha dichiarato.
“Da abruzzese nutro un profondo rispetto per la flora e la fauna del nostro territorio e non posso non riconoscere, e difendere, l’importanza di alcune specie, diventate simboli della regione. Per questo, in qualità di amministratore politico, mi sono sempre impegnato a difenderle, come dimostrato anche nel mio ruolo di presidente della I Commissione a Montecitorio, dove ho proposto e fatto approvare nei mesi scorsi un emendamento per scongiurare l’abbattimento dell’orso marsicano. Intendo quindi approfondire ulteriormente le notizie apparse sugli organi di stampa – conclude Pagano – al fine di valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio di cervi in Abruzzo“.