16 Agosto 2024 - 10:16:13

di Redazione

A Valle Pretara urla un diritto finora negato: quello sul decoro urbano. Un disagio diventato insopportabile per chi vive nel quartiere. Basti pensare che i residenti di via Asmara sono stati costretti,
proprio a causa dell’assenza di manutenzione degli spazi pubblici, ad affiggere cartelli per segnalare il
pericolo di vipere, sono costretti a vivere con la paura quotidiana dei ratti che hanno preso possesso della
zona e scorrazzano indisturbati, sono costretti, con queste temperature, a non poter neanche aprire le
finestre per la presenza di cimici e tafani che in quella selva di sporcizia e incuria hanno trovato l’habitat
naturale”.

Lo scrivono in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico Pierpaolo Pietrucci e il consigliere comunale dell’Aquila Nuova Paolo Romano.

“E i disagi – aggiunge – non li vivono solo gli abitanti di via Asmara, ma quelli di piazza Campo Imperatore e di tutte le vie limitrofe che attraversano il cuore del quartiere.  I sopralluoghi che abbiamo fatto, su richiesta e segnalazione dei cittadini disperati, hanno creato un’aspettativa sull’intervento di pulizia che speriamo possa essere fatto presto dopo le nostre segnalazioni. Ma dove sono la Regione e il Comune in tutto questo? Dov’è la destra sempre pronta a farsi fotografare in campagna elettorale, ma poco dedita ad affrontare e risolvere le problematiche dei cittadini?  Purtroppo il quartiere sconta la mancata programmazione della ricostruzione degli edifici ATER che lo ha fatto diventare, atti alla mano, l’ultimo quartiere della città dal punto di vista del recupero del patrimonio di edilizia residenziale pubblica: una situazione che va portata all’attenzione della Struttura di Missione per cambiare il vecchio cronoprogramma, adeguare le risorse e trasferirle nel più breve tempo possibile”. 

“La mancata ricostruzione comporta degrado e incuria per l’intero quartiere ma anche un problema di incolumità pubblica: infatti nonostante il tentativo reiterato di chiudere il perimetro delle abitazioni ATER
inagibili, non si sono attenuate la crescente insicurezza nella zona e le incursioni di persone che circolano all’interno delle strutture pericolanti. Eppure ci sarebbe lo strumento dell’abbattimento in anticipazione e
la cura dell’area in attesa di partire con la ricostruzione materiale delle palazzine.  Ma su Valle Pretara andrebbe fatto molto di più: andrebbe ripreso il piano di recupero urbano del 2007 e portato quanto più possibile a termine, andrebbe fatto un piano di riqualificazione urbana con risorse certe che restituisca centralità sociale ed economica, servizi e dignità per chi ci vive e andrebbe accelerata la ricostruzione pubblica della scuola e della Chiesa Santa Maria Mediatrice, ultimi presidi sociali rimasti nel quartiere”.