19 Agosto 2024 - 18:06:12
di Martina Colabianchi
Ancora non si placano le polemiche scatenatesi dopo la controversa recente delibera della Giunta regionale abruzzese che autorizza l’abbattimento selettivo di oltre 500 esemplari di cervi in Abruzzo.
Agli interventi di esponenti politici e associazioni, si aggiunge la risposta dell’associazione animalista e ambientalista “Formiche d’Italia Aps” che ha presentato un documento intitolato “Strategie sostenibili per la gestione del Cervo Italico in Abruzzo“: un documento, inviato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, al presidente della Regione Abruzzo e ad altre autorità competenti, propone soluzioni alternative all’abbattimento, in linea con le normative europee sulla conservazione delle specie.
“Mentre alcune regioni italiane stanno facendo progressi significativi nella conservazione del cervo italico (coadiuvati da Wwf, carabinieri forestali e Università) in Abruzzo la Giunta regionale ne delibera l’abbattimento autorizzandone la caccia selettiva, una misura controversa e con impatti negativi sull’ecosistema“, si legge in una nota dell’associazione.
Tra le proposte avanzate nel documento, si leggono:
- trasferimento e ricollocamento: ridistribuzione dei cervi in aree meno popolate o in parchi nazionali/regionali con una significativa presenza di lupi, ma con carenza di prede naturali;
- sterilizzazione selettiva: un metodo non letale per controllare la popolazione, che può essere affiancato da programmi di monitoraggio;
- incentivi economici per l’agricoltura: offerta di compensazioni agli agricoltori per i danni subiti e promozione dell’ecoturismo come risorsa economica alternativa;
- riequilibrio della catena alimentare: favorire la coesistenza tra cervi e lupi attraverso la gestione ecologica della fauna selvatica.
In definitiva, “Formiche d’Italia Aps” spiega come queste strategie non solo eviterebbero l’abbattimento, ma promuoverebbero anche un modello di gestione faunistica più rispettoso della biodiversità e delle dinamiche sociali ed economiche locali, andando a rafforzare un’identità culturale dell’Abruzzo più virtuosa.