22 Agosto 2024 - 18:16:48
di Martina Colabianchi
“Passeri è stato trovato con dosi di droga importanti. È ovvio che la condanna sia stata pesante, noi continueremo a seguire tutto ciò che accade, ma il traffico di droga c’era. Lì la prova del reato è che gli hanno trovato addosso credo 40 ovuli di cocaina. 40 ovuli di cocaina non sono per uso personale. Se lo fai per uso personale, non li inghiotti. Quindi stava facendo traffico di droga. Adesso noi vigileremo affinché ci siano tutti i diritti rispettati e poi vedremo come sarà il processo di appello. Certamente non abbandoniamo nessun italiano colpevole o innocente col processo in corso. Li seguiamo tutti con la massima attenzione“.
Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel punto stampa di Rimini rispondendo ad una domanda sul caso di Giovanni Passeri, giovane pescarese condannato all’ergastolo in Egitto per traffico internazionale di droga.
“Noi vogliamo che la pena sia la privazione della libertà, – ha proseguito – non la mortificazione e l’offesa alla dignità del detenuto, proprio perché abbiamo rispetto della persona. In Italia, in Egitto, nel resto del Mondo la pena è privazione della libertà. Le pene corporali non sono ammissibili, quindi vigileremo affinché il trattamento del detenuto sia un trattamento confacente al rispetto dei diritti umani“.
Intanto, il legale del 31enne ha detto che nel presentare appello chiederà un’assoluzione del pescarese, la quale dovrebbe essere pronunciata “presto“. L’avvocato, Shaaban Said, ha aggiunto che in parallelo chiederà che Passeri venga estradato in Italia.
“Farò appello e chiederò l’assoluzione“, ha aggiunto, sostenendo che Passeri “la otterrà presto“. “Presenterò anche una richiesta parallela affinché il procuratore generale chieda la sua estradizione nel suo Paese, l’Italia“, ha scritto ancora Shaaban sostenendo che questa prassi in Egitto è possibile e concludendo: “Seguirò entrambe le procedure allo stesso tempo“.