27 Agosto 2024 - 11:45:57
di Martina Colabianchi
Sull‘assestamento di Bilancio 2024-2026, approvato questa mattina in I Commissione, si sono placati i malumori della maggioranza. A sciogliere le tensioni, scaturite da tre articoli inseriti nel documento dall’assessore al Bilancio Mario Quaglieri, a quanto pare senza confrontarsi prima con i colleghi del centrodestra, sarebbe stata la riunione tenutasi ieri a Francavilla. Riunione che, fanno sapere i gruppi politici, si ripeterà il prossimo 11 settembre.
Ne fa una questione di “metodo” il capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco che, in qualità di presidente della I Commissione, lo scorso 6 agosto aveva fatto saltare la prima votazione. Alle proposte di Quaglieri erano stati presentati anche alcuni emendamenti, a firma Massimo Verrecchia e sottoscritti da altri colleghi della maggioranza, oggi definitivamente ritirati dopo un incontro, a suo dire, “molto sereno come lo sono sempre“.
“Il tema della riunione di maggioranza era il metodo, quindi su come affrontare questi passaggi importanti all’interno di una maggioranza regionale – spiega D’Incecco -. Quindi, ovviamente, abbiamo fatto il punto e abbiamo portato l’attenzione sulle modalità di confronto. Il 6 agosto è arrivata la variazione di Bilancio, ma senza questo passaggio. La riunione che si riproporrà anche l’11 settembre credo sia necessaria per affrontare scelte importanti dei prossimi cinque anni. Una maggioranza che si rispetti si confronta sulle questioni, sulle variazioni di bilancio e sulle altre importanti scelte da fare“.
Il capogruppo leghista, ai microfoni di LaQtv, nega in modo netto anche le voci su una presunta contropartita del Carroccio secondo cui, in cambio del lascia passare agli articoli di Quaglieri, vorrebbe finanziamenti certi a proposte della Lega.
“Non esistono contropartite, perché quando si Governa si mira solo a fare del bene per la Regione. L’assestamento di Bilancio prevedeva delle norme, delle leggi finanziate, e dei contributi a tre Comuni scelti dall’assessore competente per un fatto che lui sa e noi non sappiamo. Questo è un altro tema, noi abbiamo posto il tema sul metodo: il metodo è che le norme e le questioni si condividono, perché ogni partito può avere una sensibilità particolare rispetto al finanziamento di una norma piuttosto che di un’altra, quindi non è una questione di contropartite, è una questione di come si amministra un governo regionale. Questo si amministra attraverso una fase di consultazione e riflessione, perché quando si impiegano delle risorse è chiaro che ogni forza politica intende dire la sua su come impiegarle. Esistono riflessioni su come amministrare la Regione, e su come dei testi importanti dove viene calata una volontà politica debbano essere condivisi“.
A parlare di “metodo” è anche il capogruppo d’opposizione Luciano D’Amico che però, in qualche modo, derubrica l’intera questione a cosa di poca importanza rispetto alle grandi questioni che interessano la regione.
“A noi farebbe molto piacere che nella maggioranza, ma in generale nel dibattito politico della Regione Abruzzo si discutesse dei grandi temi, quali sono gli obiettivi e quali le risorse, cosa bisogna fare e non si discutesse dei loculi cimiteriali per 50 mila euro di un paesino che, con tutto il rispetto, non credo possa essere tra le priorità della Regione Abruzzo – dichiara -. Anche qui è una questione di metodo, la politica di un ente come la Regione deve fissare obiettivi e stanziare risorse, e non può occuparsi in modo specifico di piccoli problemini. Ovviamente, quando si entra nella gestione dei piccoli problemi i contrasti e le differenze di vedute non possono non emergere, ma comportano un inutile spreco di tempo ed energia, perché la Regione deve fare altro e non stabilire stanziamenti episodici che a volte assumono quasi significato di un favor elettorale che va, in qualche modo, remunerato“.
In questa direzione andrebbe, sempre secondo D’Amico, anche la ribattezzata “legge mancia” con la quale il centrodestra avrebbe destinato oltre 22 milioni di euro a circa 2.300 associazioni tra cui scuole di ballo, di karate, padel e attività associative varie.
“Con gli agricoltori in ginocchio, con il sistema economico regionale che sta soffrendo enormemente, non si può continuare né nel metodo né nel merito ad elargire risorse degli abruzzesi. La “legge mancia” fa questo: 2382 associazioni beneficiarie senza alcun criterio. La Procura della Corte dei Conti dice che gli ospedali abruzzesi alcuni ricoverati devono procurarsi le medicine a proprie spese al di fuori degli ospedali in cui sono ricoverati e noi, dopo che si è verificata una situazione come questa, in attesa del disavanzo sulla sanità che si preannuncia assai ingente, continuare ad elargire come se niente fosse, con un metodo che è più da sistema feudale che non da regione democraticamente governata“, conclude D’Amico.