Futuraquila: i giovani migranti nel Corteo storico della 730esima Perdonanza Celestiniana
27 Agosto 2024 - 17:40:00
Perdonanza Celestiniana
Domani, 28 agosto 2024, in occasione della 730esima Perdonanza
Celestiniana, alcuni minori stranieri non accompagnati della Comunità
Futuraquila sfileranno per la prima volta nel corteo storico della
Bolla, rappresentando simbolicamente la comunità straniera all’interno
della città dell’Aquila. Questo evento, di grande rilevanza storica e
culturale, assume quest’anno un valore aggiunto, promuovendo un
messaggio di pace, integrazione e solidarietà.
Tra i momenti più significativi della giornata, due dei giovani minori
avranno l’onore di portare gli stendardi durante il rituale in cui il
Cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo emerito dell’Aquila, busserà
alla Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. La
presenza dei ragazzi, in questo contesto, rappresenta un gesto simbolico
potente, volto a comunicare l’importanza dell’inclusione e a sfatare
pregiudizi diffusi. Con la loro partecipazione, si vuole ribadire che
l’integrazione è possibile e che molti di questi giovani, lontani dalle
loro terre d’origine, hanno trovato nella comunità aquilana un luogo in
cui crescere, praticare sport e abbracciare con curiosità le tradizioni
locali.
L’iniziativa è stata fortemente voluta da Futuraquila, e in particolare
dalle responsabili Lucia Lepore e Daniela Ciccone, insieme all’educatore
Erino Liberale. “Abbiamo desiderato con tutto il cuore che questi
ragazzi partecipassero all’evento, perché crediamo che sia fondamentale
diffondere un messaggio di pace e integrazione,” ha dichiarato Lucia
Lepore. “Questo gesto vuole dimostrare che non tutti gli stranieri sono
coinvolti in attività illecite. Molti di loro sono ragazzi che si sono
integrati nella nostra comunità e sono fortemente desiderosi di far
parte di questa società.”
La partecipazione dei giovani migranti nel corteo storico partirà dalla
Caserma “Francesco Rossi” dell’Aquila, e rappresenta, dunque un esempio
concreto di come la cultura e la tradizione possano diventare un ponte
tra i popoli, promuovendo una convivenza pacifica e arricchente per
tutti.”