28 Agosto 2024 - 14:10:47

di Tommaso Cotellessa

I gruppi consiliari di opposizione del consiglio regionale, riuniti nella coalizione Patto per l’Abruzzo, capitanata da Luciano D’Amico, hanno lanciato un duro attacco alla maggioranza di centro destra denunciando una grave violazione delle regole con cui dovrebbero svolgersi i lavori del Consiglio che apre “una seria questione morale“.

L’affondo delle opposizioni si è levato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che ha avuto come scopo quello di spiegare le motivazioni che hanno spinto le minoranze ad abbandonare l’aula nel corso della seduta del consiglio del 28 agosto.

Al centro della vicenda vi è l’approvazione dell’assestamento di bilancio. Il documento tecnico, approvato con i soli voti del centro destra, va a privilegiare, come spiegano i consiglieri, tre comuni abruzzesi a discapito degli altri 302.

Ad entrare nel merito delle critiche mosse al metodo attuato dal centro destra è il Consigliere regionale Luciano D’Amico il quale spiega “Il centrodestra, senza fornire nessuna spiegazione, insiste nell’approvare per legge dei provvedimenti di finanziamento episodici del tutto scollegati da una qualsiasi politica economica, una politica di rivisitazione del sistema sanitario, una politica sul sociale. Non c’è traccia di tutto questo, solo finanziamenti episodici del tutto ingiustificati“.

L’affondo si riferisce infatti alla modalità diretta di assegnazione dei fondi, una strategia questa che verrebbe utilizzata come ricompensa elettorale nei confronti di quei comuni più generosi nei confronti della parte politica alla guida della Regione.

Per questo le opposizioni chiedono che si cambi metodo e si smetta di approvare per legge dei provvedimenti di gestione con cui si finanziano singole iniziative.

Noi – spiega ancora D’Amico – vorremmo ripristinare quelle elementari regole di trasparenza che possano essere applicate quando bisogna finanziare attività sportive, piuttosto che associative, piuttosto che comuni, piuttosto che altro.”

Per arginare quella che viene descritta come una vera e propria deriva democratica le opposizioni affermano che è necessario garantire trasparenza, garantire a tutti i comuni, a tutte le associazioni sportive, a tutte le associazioni del sociale la possibilità di partecipare attraverso bandi pubblici”

Basta con questa arroganza con cui ci si presenta in Consiglio regionale e senza fornire spiegazioni si definiscono questi finanziamenti” aggiunge D’Amico.

“In  Abruzzo c’è un’emergenza democratica e una questione morale che non può più essere ignorata. Quanto accaduto ieri nel corso dell’approvazione dell’Assestamento di bilancio è squalificante per l’Ente regione e per la funzione istituzionale che dovrebbe svolgere a beneficio dei territori e di chi li abita. 

“La Giunta Marsilio  continua con arroganza a utilizzare le risorse pubbliche senza tener conto delle reali esigenze dei cittadini e di quelle criticità che, dopo sei anni di governo centrodestra in Abruzzo, sono divenute vere e proprie emergenze – hanno detto gli esponenti dell’opposizione – Questo metodo di lavoro continua a vederci fermamente contrari. L’Abruzzo – hanno detto dopo 6 anni di governo centrodestra, registra enormi difficoltà che si acutizzano proprio nelle competenze su cui l’Ente regionale, anche attraverso un corretto utilizzo dell’Assestamento di Bilancio, avrebbe dovuto offrire risposte concrete e soluzioni percorribili. Mentre la Giunta Marsilio si attarda in discussioni interne la sanità in Abruzzo rischia piombare nuovamente nel baratro del commissariamento: i dati registrano ben 128 milioni di euro di disavanzo delle Asl nel 2023 e, ad agosto, ancora non si conosce lo stato reale dei conti del primo semestre 2024. La Procura della Corte dei Conti evidenzia che i pazienti di alcuni reparti ospedalieri sono costretti a portare i farmaci da casa a proprie spese; le liste d’attesa per esami diagnostici e prestazioni sanitarie sono lunghissime e costringono molti utenti a recarsi fuori regione o, nel peggiore dei casi, a rinunciare alle cure (le prestazioni sanitarie in Abruzzo dall’inizio del Governo Marsilio sono calate da 158mila a 137mila); il personale è sotto organico e i Pronto soccorso degli ospedali più grandi sono quotidianamente al collasso”.

“Non va meglio per il trasporto pubblico, seconda voce di bilancio della Regione dopo la sanità. Il costo dei biglietti è aumentato con la motivazione di un adeguamento sull’inflazione che non trova, però, riscontro nei numeri: nel 2012, per esempio, il carburante era più caro di oggi, così come il costo per unità di personale in TUA, la principale azienda del settore, nel 2015 era più alto di quello attuale. L’aumento probabilmente è servito più a colmare il definanziamento al  TPL  attuato dal centrodestra, per 1,6 milioni a vantaggio della Film Commission, o a recuperare inefficienze – hanno sottolineato ancora – In questo scenario gli agricoltori aspettano da oltre 13 mesi i ristori per i danni da peronospora, la crisi idrica non trova soluzioni e il comparto industriale è in sofferenza, con le maggiori aziende che continuano a prorogare la cassa integrazione in un clima di delocalizzazione. La Corte dei Conti, inoltre, ci dice che l’Abruzzo, insieme all’Umbria, è l’unica Regione che non ha raggiunto i livelli di PIL pre covid, ed è l’ultima in Italia tra le regioni in transizione per utilizzo dei fondi europei”.

Di tutte queste importanti criticità non c’è traccia nella legge di Assestamento di bilancio, approvata in aula e la gestione dei lavori da parte del Presidente del Consiglio ha inibito ogni discussione e confronto democratico, tanto da costringerci ad abbandonare l’aula in segno di protesta. Non staremo a guardare mentre  il centrodestra continua  a finanziare, senza alcun criterio di oggettività, interventi estemporanei e utilizza atti formali come il bilancio per quelle che molti definirebbero regalie o mance elettorali – hanno concluso – Un atteggiamento che continueremo a contrastare in ogni sede anche in nome della trasparenza e del diritto dei cittadini di sapere come vengono utilizzate le risorse pubbliche che appartengono, ricordiamolo sempre, a tutti gli abruzzesi”.